Salvare il salvabile....
Terzo posto praticamente sfumato....
Salvare il salvabile, centrando il quarto posto con i pochi benefici che questo comporta, è ormai l'obiettivo. Inutile girarci intorno. Probabilmente (per non dire: “pressochè certamente”) la rincorsa al terzo posto dei biancazzurri ha visto il suo capolinea in quel di Lucca. Nel modo peggiore. Il ko di domenica è infatti una sorta di pietra tombale per le speranze pescaresi. L'aritmetica consente ancora di cullare la speranza, il campo però dice (da tempo) altro: la gara del Porta Elisa ha regalato un nuovo fotogramma inequivocabile. La prestazione biancazzurra è l'immagine perfetta ad immortalare e riassumere una sconfitta pesantissima per il Delfino. Il terzo posto è ormai un vero e proprio miraggio, dopo la sconfitta di Lucca ed il contemporaneo successo del Cesena che allunga sul +5 (e in mezzo c'è anche l'Entella, avanti al Pescara di una lunghezza). A tre giornate da fine regular season (2 all'Adriatico con Grosseto e Imolese, una in trasferta, a Pistoia, per Memushaj e soci), servirebbe un vero e proprio miracolo per centrare il gradino più basso del podio dietro l'imprendibile coppia Modena-Reggiana. Ed il Pescara delle ultime settimane non pare affatto poter aspirare ad indossare i panni di Tom Cruise e centrare una vera e propria “mission impossible”. E pensare che il calendario dei biancazzurri sembrava il più agevole rispetto a quello delle altre contendenti nel triello per il terzo posto…
La gara del Porta Elisa è stata esemplificativa dello stato di difficoltà in cui versa il Delfino. Hanno fatto discutere nella tifoseria biancazzurra, soprattutto via social, le scelte di Auteri (sia quelle iniziali, sia quelle a gara in corsa). Non è la prima volta, forse non sarà nemmeno l'ultima. I continui cambi di uomini e di moduli, di partita in partita e all'interno degli stessi 90 minuti, sono una (negativa) costante, anche ora che sembra di base esser stata trovata una quadra. Senza Pompetti e con Memushaj al suo posto, si è perso molto in mezzo al campo e in fase di costruzione e forse era opportuno inserire dall'inizio Diambo o Cancellotti (con Zappella più alto), ad esempio. E poi non continuare a puntare su un D'Ursi sempre più controfigura di se stesso e di quel giocatore che doveva far fare il salto di qualità alla squadra e che invece non ha mai realmente inciso (in positivo). Ma con il senno di poi è tutto facile….Ls squadra sembra ormai seguire poco la guida tecnica, ma è una nostra impressione.
In settimana il direttore sportivo Luca Matteassi (che ha poi disertato il post gara a Rete8) aveva blindato il tecnico, confermando la fiducia all'allenatore di Floridia e scongiurando l'ipotesi di un ribaltone in panchina sulla scia di quello che avvenne nel 2015, quando Marco Baroni venne esonerato ad una gara da fine regular season e fu sostituito da Massimo Oddo, che poi portò i biancazzurri in finale playoff. “Se sono in discussione? Non è una domanda da fare a me”, ha risposto in modo diretto Auteri. “Di certo una sconfitta così non mi scivola addosso, perchè ci metto passione e tutto. Quando perde la mia squadra rimane sempre una ferita dentro”. Il tecnico non molla, ma qualche riflessione nella stanza dei bottoni biancazzurra andrà fatta. Ma Sebastiani domenica in serata ha ribadito la fiducia al tecnico…. Perché? Forse per non sconfessare la sua scelta estiva. O forse per mera tattica, data la cena Di Biagio-Matteassi di ieri sera che sembra far pensare a qualcosa che arde sotto la brace, anche se il rapporto tra il presidente e l'ex c.t. dell'Under21 non dovrebbe necessitare di intermediari… Resta l'ipotesi Zauri, un ritorno che cozzerebbe però con qualche elemento nello spogliatoio.
Matteassi e Auteri, ovvero le scelte di Sebastiani che non stanno pagando. Al contrario di quelle fatte dalle loro ex squadre: la prima promossa in B, il Bari, e quella che probabilmente salirà dal Girone C, il Modena, in estate hanno lasciato andare proprio Auteri e Matteassi (che, per inciso ma è fatto indicativo, è arrivato dopo la scelta della guida tecnica) e ora dominano. Ma forse è mera casualità e non c'è un nesso di causalità.
La società pensa anche ad altro, ora. Ci sono il deferimento per la questione plusvalenze e l'ipotesi della cessione della società a tenere banco, ma il campo non aspetta e gli spareggi promozione si prospettano una vera e propria maratona che questo Delfino non sembra al momento in grado di sostenere con buone possibilità di vincerli.
Restano e rimbombano le parole di Ferrari. Chiare, nette ed inequivocabili. “Siamo molto dispiaciuti, chiediamo scusa ai tifosi che sono arrivati fino a Lucca e a tutti gli altri. Mi auguro che restino al nostro fianco anche nelle prossime partite”. Con molta onestà ed altrettanta semplicità, Franco Ferrari si rivolge al popolo biancazzurro nel post ko del Porta Elisa. Non ha usato mezzi termini e le scuse che porge alla tifoseria pescarese sono abbastanza esplicative del contenuto della prestazione del Delfino in Toscana. Eppure lui ha timbrato ancora una volta il cartellino, riaprendo una partita che sembrava essersi già chiusa. Stavolta però il suo acuto non è bastato ed il Pescara è tornato a casa con un pugno di mosche in mano. Paradossalmente, proprio dopo il gol di Ferrari la squadra si è totalmente fermata: lenta e prevedibile, ancora più di prima e non era facile riuscire "nell'impresa", invece di trovare nuova linfa dopo aver accorciato, è diventata ancor di più impalpabile e approssimativa nella costruzione del gioco. Aspetto assai grave. “Abbiamo sbagliato tante scelte, io in primis”, le parole di bomber Ferrari, forse con eccesso di autocritica perchè lui ha fatto a sportellate con i centrali rossoneri e non si è mai risparmiato. “Dovevamo vincere e non lo abbiamo fatto, purtroppo è andata così. In serie C non esistono partite facili, sono anzi tutte difficili. La Lucchese ha giocato con il coltello tra i denti e si è visto". Cosa che non ha fatto il Delfino.
“Noi dovevamo essere più duri e cattivi”, ha invece detto Davide Zappella, tra i più positivi (o, se volete, meno negativi dei suoi). A Lucca le big hanno faticato tutte, eccetto il Cesena al debutto. Ma non può essere una consolazione. E nemmeno una giustificazione. Il terzo posto, sempre occupato dal Cesena che ha allungato sull'Entella, battuto di misura nello scontro diretto (gol di Ardizzone a inizio ripresa), e sul Pescara, è sempre più distante. “L'obiettivo resta quello di vincere tutte le partite e non perdere più punti”, chiude Zappella. “Dobbiamo provarci”. Poteva dire altro?
Adesso restano tre gare, fare bottino pieno potrebbe ovviamente non bastare. Anzi, quasi certamente non basterà: il Pescara non è artefice del suo destino e deve fare la corsa su due squadre, una delle quali assai avanti nella rincorsa al terzo posto. Rotta sulla quarta piazza, sperando di non rimanere delusi anche in questo obiettivo…
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