
Dalle giovanili del Milan alla consacrazione con il Pescara: Desplanches come Plizzari (?)
Un'eredità pesante e buone prospettive di emulazione
Non c'è solo la firma di Antonio Di Nardo e Giacomo Olzer nel primo punto conquistato dal Pescara, c'è anche bene in vista quella di Sebastiano Desplanches. Se infatti il Delfino è rimasto a galla, pur capitolando per 2 volte, nei primi 60 minuti di forte pressione del Venezia per poi in 24 minuti completare una folle e ormai insperata rimonta, molto del merito va ascritto al giovane successore di Alessandro Plizzari, che proprio al cospetto dell'eroe della promozione ha confermato di essere uno dei migliori biancazzurri di questo primo scorcio di stagione. Anche contro Cesena e Mantova, al netto di qualche incertezza (vedi terzo gol dei bianconeri di Romagna), aveva sfoderato prodezze in serie, tuttavia inutili ai fini del risultato finale, contro l'armata di Stroppa ha dato ennesima conferma che anche quest'anno il Delfino è in buone mani. D'altro canto non si viene eletti “Guanto d'Oro” ai Mondiali Under 21 in Argentina e non si difende la porta dell'Italia Under 21 all'Europeo se non hai grandissime qualità, anche se non tutte ancora espresse e molte ancora migliorabili (vedi le uscite). Come il suo predecessore, commosso prima dell'inizio dell'ultimo match, che ha visto dalla panchina, dopo essere stato osannato dai suoi vecchi tifosi, ha un passato nelle giovanili del Milan, dove si è forgiato prima di iniziare il suo viaggio in giro per l'Italia. Trento, Vicenza e Palermo le precedenti tappe prima dello sbarco (temporaneo) in riva all'Adriatico: Desplanches sa che questa stagione è decisiva per il suo futuro, per fargli aumentare un bagaglio di esperienza che ad oggi parla già di 30 partite (playoff inclusi) già disputate in B, con 8 clean sheets, e proiettarlo nel calcio che davvero conta. E magari raggiungere Riccardo Calafiori, Francesco Pio Esposito e Niccolò Pisilli, con i quali ha stretto amicizia nelle varie esperienze con le rappresentative giovanili azzurre. "Un ragazzo deve sognare la Serie A, la Champions League o la Nazionale", aveva detto ai network nazionali (segnatamente di Gianluca Di Marzio) qualche giorno prima del faccia a faccia, poi mancato sul rettangolo verde, con Ale Plizzari. "Ecco, io guardo sempre oltre. Sono ancora giovane e sicuro che, lavorando, potrò togliermi delle soddisfazioni”. Seba è consapevole che in questa stagione dovrà convivere con il fantasma di Plizzari e con i continui paragoni con colui che il 7 giugno ha scritto la storia del Delfino. “Sono consapevole di portare sulle spalle un’eredità importante ma, onestamente, penso a dare il massimo. Chiaramente sono a conoscenza del grande lavoro di Ale nella passata stagione ma cerco di non mettermi troppe pressioni addosso”, aveva ancora detto prima della sfida al Venezia. Tra i 20.000 presenti allo Stadio Adriatico di Pescara o tra i 716mila spettatori che hanno assistito alla televisione a quel Pescara-Ternana con in palio l'approdo in B in molti avevano sperato di riavere Plizzari tra i pali, ma tutti adesso apprezzano il ragazzo nato a Novara che è cresciuto con il mito di Gianluigi Buffon (“Il più forte della storia”, raccontò lo scorso aprile) dopo essersi allenato al Milan anche con Gigio Donnarumma. Da bambino ha attraversato le sponde dei Navigli per passare dall'Inter al Milan, quindi già a 11 ha capito come funziona il mondo del calcio. E in estate non si è dunque stupito di aver dovuto aspettare mesi prima di firmare con il Pescara. Già a metà giugno il suo era l'unico nome per l'eventuale post Plizzari, la firma è arrivata solo l'8 agosto quando la permanenza dell'attuale portiere del Venezia è diventata impossibile da realizzare e il Palermo, ancora proprietario del suo cartellino, ha dato il via libera definitivo al trasferimento. “Speravo che la trattativa si chiudesse prima. Mister Vivarini, il presidente Sebastiani e il direttore Foggia mi hanno fatto capire quanto mi volessero in squadra”, ha detto Seba. Che ora guarda al futuro e alla sfida all'Empoli. Per continuare a volare tra i pali per produrre miracoli in serie.
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