Prima squadra

Un triello per il primo posto....

Calabresi favorite, soprattutto il Catanzaro, ma....

10.10.2022 08:01

Il Pescara formato trasferta vince, convince e resta attaccato al tandem di testa tutto calabrese. 4 vittorie su 4 partite lontano dall'Adriatico, con 10 gol all'attivo e appena 2 (di cui uno su rigore) al passivo, è un tabellino di marcia da grande del campionato, ma per restare in scia alla coppia Catanzaro-Crotone, ora a braccetto davanti al Delfino di 3 punti, serve necessariamente invertire il trend interno. 4 punti in 3 partite all'Adriatico (con 3 gol fatti ed altrettanti subiti), infatti, sono uno score troppo esiguo per pensare in grande e mettere in difficoltà le due battistrada, che al momento sembrano avere davvero qualcosa in più dei biancazzurri. Vincenzo Vivarini, il tecnico abruzzese del Catanzaro, gioca ancora a nascondino, cercando di alleggerire la pressione sui suoi (“Siamo consapevoli che Crotone e Pescara siano più forti di noi”, le sue parole prima di rifilare 4 gol a domicilio alla Fidelis Andria), ma è abbastanza evidente a tutti che la sua squadra sia la vera corazzata da battere. I numeri di Vivarini e soci (6 vittorie, 1 solo pareggio, nessuna sconfitta, 25 gol fatti, appena 2 subiti e +23 di differenza reti) sono strepitosi e non mentono: ad oggi il Catanzaro è la vera favorita per la promozione diretta, anche più dei cugini di Crotone. I giallorossi hanno mantenuto l'ossatura di una squadra che ha fatto benissimo l'anno scorso, rinforzandola in estate con innesti di spessore, ed ha individualità importanti che da un momento all'altro possono risolvere le partite: il Catanzaro domina le partite e va in gol con una facilità disarmante, più di un Crotone (12 gol all'attivo) che però è squadra assai quadrata ed organizzata (3 reti al passivo) e che certamente rappresenta un cliente scomodo in ottica primo posto. A Pescara si è visto che pasta siano fatti i pitagorici, che senza incantare e con un aiutino della Dea Bendata (palesatasi con le fattezze della deviazione decisiva sulla punizione di Chiricò), si sono portati a casa l'intera posta in palio. Il Pescara rispetto alle due calabresi è solo all'inizio del suo progetto, dopo la rivoluzione estiva, ma proprio per questo ha più margini di miglioramento rispetto a due squadre che sembrano essere già arrivate al top e che, prima o poi, avranno un fisiologico calo di rendimento. Ma dove e come può migliorare questo Pescara? Al di là del già citato rendimento interno, che poi è ciò che al momento ha determinato il gap in classifica, e di una condizione atletica non ancora al top (nei finali delle ultime 2 gare si è andati un po' in apnea sulla pressione avversaria), il Pescara deve essere più concreto sotto porta, chiudendo le partite quando ha la possibilità di farlo. La costante di parecchie gare, infatti, è stata la sofferenza finale con il risultato ancora in bilico dopo aver dominato o comunque dopo aver avuto saldamente in mano le redini del match. Talvolta è andata bene (vedi le sfide con Avellino, Latina, Viterbese e Potenza), altre volte no (col Monterosi). 

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