Prima squadra

Leo e l'orologio di Berlusconi dopo un famoso Pescara-Milan

Un racconto inedito. O quasi

03.01.2023 00:01

Da un bellissimo racconto de Il Fatto Quotidiano si apprendono particolari poco noti del biennio biancazzurro del più forte giocatore che abbia mai indossato la maglia biancazzurra, Leo Junior. Uno in particolare, che riguarda Silvio Berlusconi, il Milan e una partita a Pescara dove nonostante la sconfitta il presidente milanista rimase incantato da Leo. 

In un bel pezzo che ripercorre la carriera di Junior, prendiamo lo stralcio che parla di Leo a Pescara. Da ilfattoquotidiano.it

E mentre tutto lascia pensare che l’orizzonte più probabile sia il ritorno al Flamengo per un giocatore ormai 33enne arriva l’offerta del Pescara: con la moglie Heloisa concorda che in fin dei conti va bene, c’è il mare, un clima più mite e un allenatore esordiente in A che gli chiede due cose, divertirsi in campo e aiutarlo nella gestione della squadra. E allora Junior accetta di giocare per Galeone, accetta la fascia di capitano che gli cede Gian Piero Gasperini e accetta pure l’orologio che Berlusconi gli regala dopo un Pescara-Milan in cui i biancazzurri perdono 2 a 0, ma con Junior che gioca benissimo. “Avessi iniziato a fare il presidente prima…” gli dice Berlusconi, lasciando intendere che nella collezione di campioni portati in rossonero Leo ci sarebbe stato benissimo. Ma a Pescara Junior si diverte, è amatissimo e pur non battendo il Milan mette la firma sul successo contro l’Inter, su quello con la Juventus e su una storica salvezza. Non bissa il secondo anno però: dopo un buon girone d’andata il Pescara crolla e retrocede, e allora Leo torna al Flamengo per chiudere la carriera (con altri trionfi). Non può mancare un cameo: il Toro intanto è arrivato a giocare la Mitropa Cup e chiede di averlo in prestito per quelle gare, vincendo il trofeo. Un giusto commiato dalla squadra che l’ha portato in Italia. Pescara resta nel cuore di Junior (e viceversa): qui celebra l’addio al calcio, e come tedoforo per le Olimpiadi di Rio parte con la tuta della squadra abruzzese, all’epoca impegnata nei playoff di B. Un’altra icona degli anni ’80 e di un calcio in cui un campione indiscusso dava l’anima per non retrocedere con una provinciale…o finiva alla Longobarda”

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