Prima squadra

Di Nardo, Merola, Dagasso e Oliveri: i 4 moschettieri biancazzurri all'assalto del bunker Carrarese

Verso la gara di sabato

16.10.2025 08:05

La voglia matta di Antonio di Nardo e lo stato di grazia di Matteo Dagasso, sono queste le armi del Pescara alla ripresa delle ostilità. Un Delfino decimato dalle assenze e con il morale inevitabilmente basso, anche per quanto ottenuto prima della sosta del torneo (1 punti nelle ultime 3 partite), prepara la sfida di sabato alla Carrarese e dovrà necessariamente puntare su soluzioni alternative per provare a bucare una delle difese bunker del torneo, anche se apparentemente i numeri dicano che la banda Calabro sia perforabile. I gol incassati da Bleve e soci, infatti, sono stati 7 in altrettante partite, ma 4 di questi sono arrivati in una volta sola (nell'unica sconfitta maturata, quella in casa per mano dell'Avellino con il finale di 4-3) e in ben 4 circostanze la porta gialloblù è rimasta immacolata. Dunque, bisognerà trovare il modo di mandare ko una squadra solida ed organizzata e lo si dovrà fare con un attacco di nuovo conio dal primo minuto, perchè le assenze di Giacomo Olzer e Frank Tsadjout spalancano le porte della titolarità di nuovo per Antonio Di Nardo (è la quarta consecutiva) e finalmente a Davide Merola (LEGGI QUI), che non gioca da inizio gara dall'Opening Day con il Cesena (contro la Samp, però, è entrato dopo pochissimi giri di lancette per l'infortunio di Olzer). Entrambi sono a quota 1 gol, Di Nardo (che ha fornito anche 2 assist) firmato in 414 minuti di impiego e Merola in soli 243, e devono indossare i panni dei trascinatori, insieme al senatore Luca Valzania, che è ancora a secco in stagione, e ad Andrea Oliveri, l'uomo - Olzer a parte - più pericoloso del Delfino in questo primo scorcio di campionato (LEGGI QUI). L'esterno di proprietà Atalanta, numeri alla mano, è uno dei giocatori più pericolosi dei biancazzurri, dato che è stato il calciatore che ha tirato maggiormente verso la porta avversaria (in 590 minuti e distribuiti in 7 gare la percentuale dei tentativi di conclusione è stata del 95%) e con una capacità realizzativa importante, dato che è già a 3 marcature (suo massimo in carriera). Lo sviluppo o la finalizzazione dell'azione pescarese passerà da lui anche sabato (le statistiche dicono che le sue azioni difensive nell’arco di una partita sono del 35%), anche se in maniera diversa date le differenti caratteristiche di Merola rispetto a quelle di Olzer. E sarà molto importante il lavoro di Di Nardo, stavolta tanto come centravanti di movimento in grado di aprire varchi per gli inserimenti dei compagni, dopo aver protetto palla e fatto salire la squadra, tanto come finalizzatore delle trame imbastite di sistema. Senza Olzer il reparto offensivo perde una caratteristica importante, quella di un tiratore da fuori preciso e potente, e dunque per scardinare la retroguardia toscana si punterà su altre prerogative. Chi ha un bel calcio dalla distanza è Matteo Dagasso, tornato ieri in sede dopo una strepitosa esperienza con l'Under 21. Lo stato psicofisico del canterano pescarese è eccellente dopo essere stato l'assoluto protagonista del 5-1 rifilato dagli Azzurrini all'Armenia. Entrato al 59' sul risultato di 0-0, è stato autore del gol del vantaggio al 58', decisivo 4’ più tardi con il recupero palla che ha lanciato la ripartenza di Bartesaghi (a cui è seguito il passaggio vincente per Camarda), e infine illuminante nel consegnare l’assist per la doppietta dello stesso Camarda al 71'. A fine gara, prima di ripartire per Pescara, il gioiello del Delfino è stato l'uomo più ricercato dai media. “Baldini lo conosco bene, sicuramente non sarà soddisfatto del primo tempo ma siamo stati bravi a rimanere in partita e a vincere. Cosa ci ha detto negli spogliatoi? Il mister sa sempre toccare le corde giuste. Con molta calma ci ha detto di rimanere in partita e di continuare a giocare e fare quello che sappiamo. Infatti, il secondo tempo è andata bene. Siamo riusciti a fare tanti gol e dobbiamo continuare a lavorare”. E adesso conta di portare la sua carica azzurra in riva all'Adriatico per cercare (anche) il primo gol in B e scacciare i venti di crisi che iniziano a spirare sulla sua squadra del cuore. 

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