Prima squadra

Tocca a Merola ora prendersi sulle spalle il Delfino

Aspettando il ritorno di Olzer...

11.10.2025 00:01

Una nuova e importante chance per Davide Merola. L'infortunio occorso al Marassi a Giacomo Olzer riapre le porte della titolarità stabile al folletto di Santa Maria Capua Vetere, anche se in casa Delfino non mancano i piani alternativi (LEGGI QUI APPROFONDIMENTO). Al momento, però, è il numero 10 il candidato principale alla sostituzione e starà a lui non far rimpiangere il miglior biancazzurro di questo primo scorcio di stagione in una seconda metà di ottobre assai delicata, con tre partite molto importanti all'orizzonte (due in casa, con Carrarese ed Avellino, e in mezzo la trasferta di Chiavari). Merola e Olzer sono ritenuti alternativi da mister Vivarini, anche se in realtà, soprattutto per necessità, ad inizio stagione i due sono stati impiegati contemporaneamente nell'Opening Day di B contro il Cesena e, precedentemente, nelle due sfide di Coppa Italia contro Rimini e Parma, ma all'epoca il tecnico aveva modellato il suo Delfino su un assetto più offensivo, con un attaccante puro in più e senza Valzania a fare da pendolo tra trequarti e zona mediana. Una volta passati al 3-4-2-1 che in fase difensiva porta i due trequartisti ad imbottire il centrocampo, ecco che Merola è sempre partito dalla panchina come preziosa arma tattica da sfruttare a gara in corsa, quando le energie degli avversari iniziavano a scarseggiare e lo spunto rapido e tecnico dell'ex Foggia poteva fare davvero male (chiedere referenze all'Empoli in tal senso). Un po' come accade con Meazzi, che al netto del problema alla spalla e alle diverse caratteristiche, può comunque essere annoverato nel lotto delle possibili soluzioni alternative. Al momento per Merola sono appena 243 i minuti collezionati in campionato e distribuiti in tutte le partite finora andate in archivio, con un solo gol a referto, ma adesso senza Olzer il suo impiego è destinato a crescere esponenzialmente. Non a caso, infatti, è stato lui l'uomo scelto da Vivarini a Genova quando il titolare è stato costretto ad alzare bandiera bianca e ora dovrà dare risposte importanti da trequartista e non da esterno puro come è stato impiegato negli ultimi anni. Chiaramente cambierà anche il modo dello sviluppo dell'azione pescarese, perchè Olzer e Merola, pur essendo entrambi mancini, hanno caratteristiche tecniche, tattiche e fisiche ben diverse e si dovrà quindi trovare un nuovo bilanciamento tra le due fasi. L'organico del Delfino in realtà può fornire anche possibilità diverse alla panchina per surrogare il lungodegente che al momento è il capocannoniere della truppa insieme all'esterno Oliveri. C'è ad esempio Orij Okwonkwo che può essere schierato, ma ha più doti da seconda punta o da esterno che forse imporrebbero un cambio troppo netto per una squadra che deve ancora trovare una sua solida stabilità. Il 27enne nigeriano ha confidenza con la porta avversaria e costituirebbe un tandem esplosivo con Tsadjout, ma potrebbe non garantire troppo equilibrio a differenza di Lorenzo Sgarbi, più avvezzo ai ripiegamenti difensivi. L'ex Napoli ha rivisto il campo per 9 minuti al Marassi dopo 3 partite e mezzo da spettatore (dal secondo tempo con il Venezia del 13 settembre) e in pratica nel nuovo assetto non è stato mai impiegato. Senza eccessivi compiti di copertura, come vice Olzer potrebbe però sfruttare al meglio le sue doti e garantire anche una certa fisicità (è alto 189 cm). Dunque, è idea da non scartare a priori. Difficile, al contrario, che venga lanciato, se non in corso d'opera, il baby Alessandro Vinciguerra, ancora a secco di minuti tra i professionisti. A Cagliari e a Pescara si giura sulle sue qualità, ma in questo momento non sembra ancora pronto per un ruolo da protagonista e, soprattutto, in un momento così delicato e un calendario non semplice. Non è tempo di esperimenti.

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