
Dagasso: "“Mi piacerebbe moltissimo giocare in B con il Pescara, con questo mister e con questi compagni"
Il racconto del rosso, della stagione e le aspirazioni per il futuro
“Mi piacerebbe moltissimo giocare in B con il Pescara, con questo mister e con questi compagni dopo aver vinto il campionato. Sarebbe davvero bellissimo”. Parole e musica di Matteo Dagasso, uno dei grandi protagonisti della promozione del Delfino nonostante l'espulsione in finale abbia rischiato di rovinare tutto. Eppure dopo mille difficoltà il sogno B è diventato realtà e la superlativa stagione di Dagasso non è stata compromessa da quel rosso che aveva rischiato di mandare tutto all'aria. “Lì per lì non mi sono proprio reso conto del tipo di intervento che avevo fatto, ho commesso un errore ma devo ringraziare i miei compagni che hanno dato il massimo per raggiungere la vittoria. Sarebbe stato un colpo durissimo perdere la finale, soprattutto per me”, le parole del canterano che fino a qualche anno era sugli spalti a tifare per la sua squadra del cuore. “Le immagini del contrasto le ho riviste velocemente, perchè poi è scattata la festa, ma non avevo la gamba tesa come Vallocchia all'andata: nel tentativo di levare la gamba, l'ho alzata. Dico comunque che la mia sensazione è che fosse giusta l'espulsione. Dopo il rosso sono andato in tribuna, dove c'erano Merola e Squizzato (squalificati, ndr) e sono stati minuti lunghissimi. Interminabili. Ero però fiducioso, ho sempre creduto nelle capacità dei miei compagni e devo ringraziarli”. Una volta rimasto in 10, il Pescara ha badato solo a difendersi sulla pressione delle Fere e, a sostituzioni finite, ha rischiato anche di finire in 9 dopo l'infortunio di Plizzari che, però, è rimasto stoicamente in campo. “Stava accadendo di tutto”, ha detto con il sorriso Dagasso, “quando Ale è rimasto a terra con Merola e Squizzato ci stavamo già interrogando su chi potesse finire in porta, poi abbiamo sentito il boato del pubblico e lo abbiamo visto rialzarsi. Poi ha scritto una pagina di storia”. L'inchiostro è ancora caldo, ma leggendo gli altri capitoli c'è sempre un po' di Dagasso. “Le mie migliori prestazioni? Forse con la Ternana al debutto e con l'Entella nel girone di ritorno, perchè ho fatto gol entrambe le volte. Ma anche durante i playoff penso di aver fatto delle grandi partite, soprattutto per il peso specifico che avevano queste gare. E credo che anche in finale stavo facendo bene, poi ho commesso purtroppo quel grave errore che sappiamo....”. Due sole stagioni tra i professionisti, ambedue super e con due tecnici che non hanno paura a lanciare i giovani, Zeman e Baldini, “Sono stato molto fortunato ad avere due maestri come loro al mio debutto tra i professionisti, li ringrazio oggi e lo farò per sempre per la fiducia che mi hanno dato. L'anno scorso mister Zeman mi ha lanciato nonostante fossi reduce da due anni in Primavera dove ero stato spesso infortunato e non so in quanti lo avrebbero fatto, mister Baldini in questa stagione mi ha responsabilizzato ancora di più. Ed ho sempre sentito la sua fiducia, come quella di tutti in realtà. Analogie tra loro? Con entrambi si fatica davvero molto, anche se con Zeman i lavori sono più lunghi e con Baldini più intensi”. Pescara-Ternana è già negli annali del calcio italiano e per Dagasso avrà sempre un posto speciale nel suo cuore. “Potrei dire che è stata la partita della vita forse, perchè erano troppi anni ormai che il Pescara era in C e riportarlo in B era il mio obiettivo”. Le sirene di mercato cantano forte al suo indirizzo, ma potrebbe restare e coronare il sogno di giocare in B con la maglia del Delfino e, forse, con Baldini ancora in sella. Il tecnico comunicherà nel weekend la sua decisione, per Dagasso invece servirà più tempo per capire dove giocherà.
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