
Gaetano Letizia, lo specialista in promozioni e gol pesanti
Il ritratto
Nella storia del Pescara, in pochi hanno avuto un impatto come quello di Gaetano Letizia in soli sei mesi. Fortemente voluto dal direttore sportivo Pasquale Foggia, che lo conosce da sempre condividendo le stesse origini partenopee e che lo aveva avuto alle sue dipendenze in altre esperienze calcistiche, il classe 1990 (35 anni il 29 giugno) si è rivelato davvero fondamentale nella cavalcata playoff. E pensare che quando è arrivato un infortunio muscolare, patito a Perugia, lo aveva tenuto fuori per un mese, dando il via alle critiche dei detrattori e facendo pensare a molti che ormai era arrivato davvero a fine carriera. E invece, emblema di professionalità e dedizione alla causa, è stato una delle armi vincenti della cavalcata biancazzurra, in campo ma anche fuori come collante dello spogliatoio. Due gol fondamentali, a Pesaro e Terni, lo hanno portato alla ribalta delle cronache nazionali ma fuori da Pescara non tutti hanno sottolineato che l'ex scugnizzo di Scampia, partito dal campionato di Promozione con il San Vitaliano, ha giocato le 4 partite più importanti dell'anno (le due semifinali con l'Audace Cerignola e le due finali con la Ternana) da centrale difensivo, ruolo inedito (e nel finale della Partitissima di sabato addirittura nel finale in coppia con un centrocampista al rientro dalla rottura del crociato, Lonardi) che però ha ricoperto come se fosse quello naturale. Senso della posizione e dell'anticipo, lettura delle situazioni di gioco, coraggio e personalità dei duelli senza disdegnare di dare il suo contributo in fase di impostazione e di conclusione: Letizia è stato un “total player” ed ha fatto capire a tutti perchè ha calcato per anni i piani superiori del calcio italiano, sfiorando anche l'approdo in Nazionale. A Carpi era stato tra gli eroi della scalata biancorossa dalla serie C alla A e in Emilia ha disputato poi anche una finale playoff nel 2016-17 e fu proprio un suo gol su calcio di punizione in semifinale contro il Frosinone a consegnare l'ultimo atto della cavalcata alla sua squadra. A vincere la doppia sfida, però, e ad essere quindi promosso in A fu il Benevento, che poi in estate lo ha riportato nella sua Campania per 3 anni, al secondo dei quali aiutò la Strega a tornare in A dopo la retrocessione dell'anno prima. Pescara conobbe però Letizia in epoca Carpi: era il 25 ottobre 2014 quando segnò una doppietta nella vittoria in trasferta contro il Pescara per 5-0, che consegnò alla squadra di Castori il primato in classifica, poi conservato fino all'ultima giornata. Quella del trionfo. Specialista in promozioni e gol pesanti, all'alba delle 35 primavere ha un futuro tutto ancora da scrivere ma difficilmente il Delfino si priverà di lui.
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