
Amici contro, svezzati da Sdengo e plasmati dal Mago Silvio
Dagasso vs Moruzzi, Pescara-Empoli è anche la loro sfida
Si abbracceranno dopo solo un paio di settimane dall'ultimo incontro, ma per 90 minuti saranno avversari. Nemici mai, perchè hanno vissuto momenti indimenticabili insieme e la loro storia per molti versi è sovrapponibile. Matteo Dagasso e Brando Moruzzi per la prima volta si ritrovano l'uno contro l'altro e lo faranno nello stadio che li ha lanciati nel grande calcio fino ad arrivare in Under 21, quello stadio Adriatico che domenica ospiterà Pescara-Empoli e che è stato il teatro il 7 giugno del loro primo successo in carriera. Per Dagasso l'impianto di via Pepe è casa da sempre, essendo nato e cresciuto in biancazzurro e avendo vissuto tante partite sugli spalti prima di diventare assoluto protagonista sul rettangolo verde; per Moruzzi, invece, l'Adriatico è stato casa per 2 stagioni, quando su intuizione dell'allora ds Delli Carri arrivò dalla Juventus. Era un Carneade del calcio, con il Delfino si è imposto come il terzino mancino più interessante in prospettiva in Italia tanto da diventare uno dei nuovi Azzurri del c.t. Silvio Baldini, uno che l'anno scorso ha saputo tirare fuori il meglio da un elemento dai mezzi atletici davvero importanti ma che ha saputo crescere anche sul piano tecnico e su quello tattico. Una volta presa la panchina dell'Under 21, il “Mago” Silvio non si è dimenticato di quell'esterno sinistro che era stato fondamentale nella cavalcata verso la B del suo Pescara, che la Juventus si è ripresa in estate esercitando la recompra per 300mila euro prima girarlo all'Empoli, e di quello stantuffo di centrocampo che l'anno scorso ha incantato tutti a suon di giocate d'autore ma anche per gol pesanti e una sagacia tattica inaspettata per un giovanissimo al secondo anno di professionismo. Moruzzi e Dagasso hanno mosso i primi veri passi da professionisti proprio con il Pescara, lanciati da uno che di giovani se ne intende da sempre e che non ha mai avuto paura di gettarli nella mischia, responsabilizzandoli e facendoli crescere: Zdenek Zeman. Il Demiurgo di Praga nella sua ultima stagione prima di chiudere per i noti problemi di salute la sua lunga e felice carriera, puntò sin da subito su un canterano pescarese che era reduce da una stagione sfortunata in Primavera causa infortuni, ma dal talento cristallino, e su quell'esterno tutta corsa e prepotenza fisica che prima di sbarcare in riva all'Adriatico aveva giocato solo con la Sangiovannese e mai con la Juve Next Gen. Alla fine nel biennio pescarese Moruzzi ha messo a referto 60 partite con un gol e 10 assist, diventando però centrale per il Delfino nel suo secondo anno mentre l'amico Matteo, che ad oggi vanta in biancazzurro già 82 gare ufficiali con 5 reti e 11 assist, già all'esordio tra i pro mostrò una continuità di rendimento su elevati standard di qualità. Per entrambi, però, è stata decisiva la presenza di Silvio Baldini. Il perchè lo sappiamo tutti ed è storia di appena qualche mese fa
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