Riecco Lapagol, da sogno estivo a ultimo avversario del 2025
Un solo anno in riva all'Adriatico per lui, ma indimenticabile
Nel Golfo dei Poeti il Delfino sabato non vuole andare alla deriva al cospetto di un grande della sua storia, Gianluca Lapadula. Da sogno estivo irrealizzato a spauracchio, anche se la sua presenza in campo non è affatto certa, Lapagol ritrova il Pescara da avversario e forse in questi giorni sta pensando a come sarebbero andate le cose in questa prima parte della stagione se il suo ritorno in riva all'Adriatico si fosse realmente concretizzato. Il presidente Daniele Sebastiani non ha mai nascosto che il nome del grande ex era in cima alla lista dei rinforzi in vista del ritorno in B e il regalo che avrebbe voluto fare all'allora tecnico biancazzurro Vincenzo Vivarini, colui che guidò Lapagol nel Teramo prima del suo trasferimento a Pescara, ma essenzialmente per questioni economiche il tutto si è risolto in un nulla di fatto. Inizialmente fuori rosa a La Spezia perchè escluso dal progetto e con onerosissimo contratto in scadenza al 30 giugno 2026, Lapadula a fine mercato è stato poi reintegrato, ha segnato 3 gol e servito un assist in 538 minuti di impiego distribuiti in 10 partite di campionato (a cui si deve sommare il gol nel secondo turno di Coppa Italia contro il Parma in 33'), ma è reduce da soli 18 minuti complessivi disputati nelle ultime 6 partite, 10 con il Frosinone nell'ultima giornata e 8 nel derby con l'Entella dell'Immacolata Concezione. Il reparto offensivo spezzino è extralarge, potendo contare anche sul gioiello atalantino Vlahovic, Di Serio, Artistico e Soleri, ma in tanti in Liguria (e non solo) si chiedono come mai, problemi fisici a parte, uno come Lapadula abbia trovato finora pochissimo spazio. A Pescara invece sarebbe stato accolto come un vero imperatore, diventando centrale nel progetto. Ancora fresco, nonostante siano passati quasi 10 anni, il ricordo del suo unico anno in biancazzurro, quello dell'ultima promozione in A del Delfino con Oddo in panchina e Lapagol re dei bomber con 30 gol. Arrivò su intuizione di Giorgio Repetto da svincolato dalla vicina Teramo, dove con Donnarumma era stato il trascinatore dei Diavoli biancorossi (21 reti in 38 gare), ma non era ritenuto il colpo doc di mercato, perchè in quella stessa sessione il Pescara prelevò dal Vicenza il precedente capocannoniere della cadetteria Andrea Cocco. E invece il celebrato attaccante sardo si rivelò un corpo avulso nel tiki-taka in salsa abruzzese dell'Oddolandia 2015-16, Lapadula diventò invece il trascinatore e l'emblema di una squadra che aveva anche Torreira, Mandragora, Verre, Campagnaro, Memushaj, Caprari e quel Daniele Verde che dell'attaccante di origini peruviane oggi è di nuovo compagno di squadra, condividendone anche i problemi (ritenuto in estate un esubero, è poi rimasto ma ha messo insieme appena 47' in due partite). Nell'estate 2016, a sorpresa, Lapagol fece il grande salto al Milan, fortemente voluto da Adriano Galliani e la sua cessione, per 9 milioni più bonus, è ancora tra le più onerose nella storia del Delfino dopo quella di Verratti al Paris Saint Germain nel 2012 e di Juan Fernnando Quintero al Porto l'anno dopo. Sabato però non ci sarà troppo spazio per gli amarcord, perchè la partita è fondamentale per entrambe le squadre e sarà battaglia vera. Lo scorso gennaio Lapadula era stato il colpaccio di mercato dello Spezia nella sua rincorsa alla serie A con il pescarese Luca D'Angelo in panchina, finita amaramente all'ultimo atto dei playoff con la Cremonese, adesso con il mercato alle porte e un addio che sembra più che possibile vuole congedarsi al meglio, qualora avesse spazio, anche sgambettando una delle sue squadre del cuore.

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