Prima squadra

Cosa resta del ko al debutto?

Il post Pescara-Cesena 1-3

24.08.2025 08:00

Nessun dramma, ovviamente. Ma la definitiva conferma che urgono rinforzi per rendere competitiva la squadra. L'amaro Opening Day di B ha certificato senza dubbi che il Pescara di oggi non è ancora attrezzato per un campionato duro come quello cadetto e il ko per mano di una squadra attrezzata come il Cesena può essere paradossalmente salutare. Si è infatti capito dove e in che modo intervenire sul mercato, qualora resistesse ancora qualche dubbio. Contro una squadra rodata e fisicamente ben strutturata come quella romagnola, la banda Vivarini ha pagato enorme dazio, soffrendo terribilmente nei contrasti e trovandosi troppo spesso in inferiorità numerica in più zone del campo. Certo, il Pescara è ancora un cantiere aperto e non può permettersi il lusso di non avere a disposizione elementi come Valzania, Dagasso e Pellacani, ma le assenze non sono un'attenuante e le carenze strutturali della squadra si sono palesate in tutta evidenza: difesa perforabile, scarsa attenzione alle marcature preventive, mediana troppo fragile e poco incline alle geometrie e un attacco che fatica tantissimo a trovare spunti degni di nota. Nelle condizioni attuali, però, era difficile chiedere di più. Cosa c'è da salvare del debutto in campionato? Poco, pochissimo. Di certo la tifoseria. 11.220 presenze, con lo stadio con un settore inagibile e un mercato al rallentatore (eufemismo) sono tanta roba. Oggi il Pescara non è ancora una squadra da B, la tifoseria è già da A invece.  Di certo si vedono già i concetti e la filosofia di gioco di mister Vivarini, con la ricerca costante di giocare la palla con qualità in verticale o con i duetti sugli esterni, ma per mettere in pratica un calcio di questo tipo servono interpreti adatti, una condizione fisica brillante e sincronismi oliati. Adesso sta alla società intervenire pesantemente in questi ultimi giorni di un mercato che finora ha portato in dote solo scommesse, tra prestiti senza diritto e svincolati. E non sarà facile trovare le soluzioni giuste per una matricola che deve fare i conti con un budget più basso di quasi tutte le altre contendenti e con un bilancio da salvaguardare, contando anche che i 4 anni di C hanno inevitabilmente fatto diminuire l'appeal della destinazione biancazzurra. Le parole di Ciervo a fine partita, uno dei tanti obiettivi sfumati, sono indicative in tal senso: “Grazie Pescara per l'interesse, ma Cesena era la soluzione migliore per la mia carriera”. Sebastiani e Foggia continuano a sostenere che servano tre puntelli - un centrale di difesa, un centrocampista e un bomber – ma probabilmente gli innesti dovranno essere di più e, soprattutto, di livello. I tre ruoli citati sono le priorità, non i soli arrivi da consegnare a Vivarini. Servono idee, competenza e piani di azione chiari e non improvvisati. E uno sforzo in più sul lato economico. Questa società è in grado di farlo? Nota a margine. Il Cesena in B all'Adriatico non aveva mai vinto e non segnava da quasi 400 minuti prima del calcio di inizio della sfida di venerdì. Altro record negativo centrato…

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