Già staccati di 3 punti dal penultimo posto di una classifica comunque ancora cortissima
L'analisi
La squadra è viva, ma adesso bisogna davvero iniziare a fare punti. Tanti e con continuità. Il Pescara che è tornato da Bari con un punto in tasca e tanti rimpianti al termine della miglior prestazione stagionale a livello di carattere, compattezza e personalità, guarda la classifica e trema. I risultati dell'ultimo turno, infatti, in particolare le vittorie di Spezia e Sampdoria che a lungo sono state dietro i biancazzurri in graduatoria, lasciano il Delfino all'ultimo posto in classifica, ma con un vantaggio aumentato. I blucerchiati hanno ora 3 punti in più della banda Gorgone, uno in meno dei cugini spezzini che hanno raggiunto il Mantova e il Sudtirol in una graduatoria ancora corta: ci sono infatti 13 squadre in 10 punti, dai 20 dell'Empoli ai 10 del Pescara, e a quota 14 si balla tra retrocessione diretta e playout, con l'esito degli scontri diretti che oggi farebbe la differenza tra Inferno e Purgatorio. Al momento proprio il Bari di Vivarini e l'Entella salita a braccetto in B con capitan Riccardo Brosco e compagni, ambedue a quota 15, sono le prime due squadre certe della permanenza in cadetteria e con entrambe i biancazzurri hanno pareggiato per 1-1 in trasferta: ecco che per il discorso della classifica avulsa saranno importanti le sfide nel girone di ritorno, ma è un discorso troppo a lungo termine per avere un senso compiuto adesso che la squadra per la prima volta si è un po' staccata dal gruppo e che, aspettando la sfida di La Spezia nel lunch match del 27, assolutamente già determinante, ha due turni interni consecutivi, ma per nulla facili. Ci sarà infatti prima la partita con la sorprendente capolista Frosinone e poi quella con la Reggiana, che nell'ultimo turno è andata a vincere a Mantova confermandosi squadra da non sottovalutare. Ma il torneo non aspetta più, bisogna risalire la china subito per non rischiare una lenta agonia. Contando tre punti a vittoria da sempre, il Pescara 2025-26 ha avuto una partenza peggiore in serie B - dopo 15 gare giocate - di quella attuale soltanto nell'annata 2006/07, poi chiusa con la retrocessione, e tra i tifosi si ha la sensazione di un triste déjà-vu.

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