Prima squadra

Pescara-Lucchese, una sfida e mille storie

Da Il Tirreno il racconto della situazione attuale e dei precedenti

27.11.2021 14:03

DA IL TIRRENO: La scaramanzia nel calcio spesso la fa da padrona. Certo è che la Lucchese, che viaggia sulle ali dell’entusiasmo dopo aver conquistato 14 punti nelle ultime 7 partite, affronta il Pescara grandi firme, a inizio stagione tra le favorite alla promozione, nel suo momento peggiore. Presidente, allenatore e squadra contestati. Con il tifo organizzato che ha annunciato un corteo prima della partita rivolto contro il presidente Daniele Sebastiani dal novembre 2011 alla guida del club abruzzese che ha condotto, l’anno successivo, sino in serie A con Zdenek Zeman in panchina. Ma le ultime due stagioni – una salvezza strappata ai playout e la retrocessione dell’anno passato – hanno portato l’imprenditore al punto più basso di sempre e l’andamento negativo della squadra ha compromesso definitivamente i rapporti con la tifoseria. Oltre al patron biancazzurro contestato anche il tecnico Gaetano Auteri, ex allenatore di grido che negli ultimi anni ha collezionato più esoneri che trionfi (leggasi Bari), e che domenica in caso di mancata vittoria al 90% verrà esonerato e forse sostituito con Massimo Oddo, tecnico amato a quelle latitudini. Di certo c’è che il 3-4-3 di zemaniana memoria imposto da Auteri non funziona. O meglio non ci sono gli interpreti giusti per praticare quel gioco molto dispendioso. Perché il Pescara quando ha dovuto rincorrere e alzare l’asticella ha sempre toppato (leggasi Reggiana e Modena). Il ko di Pontedera, immeritato quanto si vuole, ha messo a nudo i limiti caratteriali e tecnici di una formazione importante che è al sesto posto, ultima tra le grandi favorite alla vigilia del torneo. Se all’attualità di un Pescara in forte crisi si aggiungono precedenti decisamente incoraggianti per i colori rossoneri allora ecco che la speranza di portare a casa un risultato importante (andrebbe bene anche un pareggio) è più che legittima. All’Adriatico-Giovanni Cornacchia (intitolato alla memoria dell’ostacolista pescarese che partecipò a tre olimpiadi) la Lucchese ha una tradizione decisamente favorevole. L’ultima volta – 13 anni fa – i rossoneri guidati da Piero Braglia s’imposero su una formazione decisamente in crisi a livello societario e formata da tanti giovani con un secco 3-0 con reti di Bolzan, Nocentini e Giglio su rigore. Ma anche nelle tante sfide in B (ben nove su undici incontri complessivi di campionato) i rossoneri si sono imposti in almeno due circostanze: nella stagione 1993-94 e nell’annata calcistica 1994-95 sempre con Eugenio Fascetti in panchina. Mattatore di entrambe le sfide sua maestà Roberto Paci, il principe dei bomber di ogni epoca con la maglia della Lucchese (147 reti) che mise lo zampino nelle due imprese. Altri cannonieri a quota due gol nella sfida in terra abruzzese sono Rastelli per i colori rossoneri e De Angelis, Di Santo e Palladini per quelli biancazzurri. La prima vittoria in assoluto della Lucchese risale alla primavera del 1934 negli spareggi nazionali per salire in serie B. I rossoneri s’imposero sul vecchio campo Rampigna in via Caduta del Forte a Pescara per 1-0 con gol di Ruggero Marianetti, la rapida e sgusciante punta esterna che a fine carriera lavorò per trent’anni accanto al suo grande estimatore Mario Tobino – che lo aveva ribattezzato «La locomotiva umana» – al manicomio di Maggiano.

Tre sono stati i pareggi tra Pescara e Lucchese in terra d’Abruzzo con la particolarità che in quei frangenti le due squadre hanno terminato l’incontro a reti bianche: 0-0. Segno di un grande equilibrio tra due formazioni che negli anni Novanta facevano del gioco e dello spettacolo una prerogativa importante.

FONTE: IL TIRRENO (ed. Lucca)

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