
Inizio amarissimo: #PescaraCesena 1-3
Ecco come è andata all'Adriatico...
Prima giornata di campionato, la Serie B è partita dall'Adriatico. Pescara-Cesena, alla presenza di Silvio Baldini in tribuna, è finita 1-3, abbastanza indicativo il punteggio della differenza di valori in campo. Urgono rinforzi, non pochi ma soprattutto buoni. La cronaca. Queste le formazioni iniziali:
Pescara (4-2-3-1): Desplanches; Oliveri, Brosco, Corbo, Letizia; Squizzato, Graziani; Merola, Olzer, Sgarbi; Di Nardo. All. Vivarini
Cesena (3-5-2): Klinsmann; Ciofi, Zaro, Mangraviti; Ciervo, Bisoli, Berti, Bastoni, Frabotta; Shpendi, Blesa. All. Mignani
Avvio di gara senza grossi sussulti. Bianconeri più fisici e rodati, ben messi in campo e potenzialmente spesso pericolosi contro un Pescara di certo non remissivo e spesso dedito alla ricerca di rapide verticalizzazioni o scarichi sulle ali. Desplanches subito protagonista in un primo tempo con predominio bianconero contro un volitivo Delfino. Al 29' triplice occasione cesenate in una manciata di secondi, per due volte sventato da Desplanches e una da Oliveri. Ma il gol è nell'aria e si materializza al 31' con Blesa. Al 35' alla prima occasione ecco il pari, firmato da Olzer con un siluro dalla distanza. Primo tiro vero in porta e gol per il Delfino, che stava soffrendo tantissimo e che ha sofferto anche nel finale di frazione. Netto dominio bianconero, ma all'intervallo è parità.
La ripresa si è aperta con un tiro a giro di Merola che ha fatto gridare al gol i tantissimi dell'Adriatico. Ma a passare al 3' è stato ancora il Cesena, stavolta con Shpendi. Brutto l'errore in uscita che ha portato all'azione vincente dei romagnoli. Dentro Meazzi e Kraja, ma è il Cesena ad andare ancora in gol con Bisoli, complice un brutto errore di Desplanches che macchia una prestazione fino a quel momento impeccabile. Il resto della partita, nonostante il tanto tempo a disposizione, è stato solo girandola di sostituzioni e ottima gestione cesenate del congruo vantaggio. Ma questo Pescara non poteva fare di più. Urge intervenire sul mercato.
Commenti