Pescara-Avellino 1-0, le pagelle dei biancazzurri
Plizzari il top, bene Lescano e Kraja. Da rivedere Delle Monache
3 punti per iniziare, colti oltretutto contro una concorrente diretta all'obiettivo stagionale, sono una buona cosa. Plizzari conserva ciò che i compagni hanno costruito e Lescano ha capitalizzato e come prima volta va bene così
Plizzari 7 Determinante. Spettatore non pagante, in pratica, per 74 minuti, nel finale tira fuori 2 capolavori che salvano risultato e vittoria. Un lusso per questa categoria. E contando che è di proprietà, anche se il 50% della futura rivendita andrà al Milan, il suo arrivo è da considerarsi un colpaccio
Cancellotti 6+ Nel primo tempo l'Avellino prova a spingere dalla sua parte ed il terzino di nascita eugubina non va in apnea, cercando al contempo di accompagnare spesso l'azione offensiva. Secondo tempo meno di regolarità e costanza
Ingrosso 6,5 Comanda bene la difesa. Dopo un'estate con la valigia in mano, almeno secondo i rumors di mercato, fa subito capire a Boben e Brosco che dovranno sudare parecchio per soffiargli la maglia da titolare
Pellacani 6,5 Pulito, ordinato, dsciplinato: mette la museruola a Murano in più di una circostanza e si segnala per un salvataggio a tre metri dalla porta che vale quasi come un gol
Milani 6 Non è il terzino tutta spinta e sovrapposizioni che ci ricordavamo la scorsa stagione con un'altra maglia, ma il contesto tattico nel quale è inserito gli impone altri compiti e più prudenza. E lui non tradisce
Mora 6 Va valere esperienza, sagacia tattica e senso della posizione. Non una prestazione scintillante ma di discreta sostanza. Anche se da lui ci si aspetta (molto) di più
Kraja 6,5 Non ha nelle sue caratteristiche la capacità di dettare tempi e ritmi di gioco, dispendando palloni a destra e a manca da fine ragionatore. Eppure fa il suo e lo fa bene, con una interpretazione non da play puro ma da interprete che si è ben calato nella parte. Gioca con pochi fronzoli ma la sua presenza si sente (75’Palmiero s.v. Gli scampoli finali per l'esordio bis in biancazzurro)
Germinario 6= Meno brillante rispetto alle amichevoli precampionato, cerca di tenere la posizione e dare battaglia in mediana. (53’ Gyabuaa 6 Ci mette gambe, polmoni e fisico nel finale. Deve disciplinarsi tatticamente ma può essere una bella risorsa)
Lescano 7 E' lui il terminale principe della squadra e lo ha fatto capire sia nel precampionato sia nel primo tempo con l'Avellino, dove portano la sua firma le uniche azioni concluse. Sigla in acrobazia e di testa un gol pesante, che vale i primi 3 punti. Sembra già imprescindibile. E risponde all'ex Ferrari a distanza in un duello virtuale ttutto argentino (75’Tupta s.v. Il finale di gara dove mette fisico e grinta)
Cuppone 6,5 Sgusciante, velenoso, rapido. Sembra già pimpante ed in effetti la struttura fisica lo aiuta, rispetto ad altri compagni, ad avere già una buona condizione. Può essere davvero un'arma importante in questa stagione (89’Brosco s.v. Pochi minuti anche per lui per l'esordio bis in biancazzurro a oltre 10 anni dalla prima volta)
Delle Monache 5,5 “Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia…Il ragazzo si farà…Anche se ha le spalle strette”: cantava così De Gregori in una storica (e bellissima) hit ed il discorso non vae solo per il Nino del brano ma anche per il folletto biancazzurro, che parte con troppo nervosismo e tropp voglia di fare ma che dispensa qualche lampo improvviso di classe. Deve crescere e maturare, ha tutto il tempo di farlo. Ma farà strada… (53’Kolaj 6,5 Entra benissimo in partita, sfiorando il gol che avrebbe fatto scendere giù l'Adriatico. Controllo in corsa a seguire e di tacco, poi scavino sul portiere in uscita che è uscito di pochissimo a lato grazie solo ai soffi congiunti dei 501 tifosi irpini presenti. Ci riprova poco dopo in altra modalità, facendo capire che ha classe cristallina. Sarà una bella risorsa anche lui )
Colombo 6,5 Al Poggio campeggia ancora la scritta “work in progress” ma prendere 3 punti contro l'Avellino al debutto è buonissima cosa. Si iniziano ad intravedere buone cose, la sua filosofia di calcio è chiara e il nuovo Pescara sembra già, almeno a tratti, metterla in pratica. Pragmatico e non dogmatico, è lucido anche nei cambi per tempistica e scelte
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