
«Come spiegare la sensazione di "Cascetta" ai non pescaresi?»
Ci sono volute più di 48 ore per smaltire un vortice di emozioni. In viaggio con i propri beniamini, andata e ritorno a stretto contatto con i giocatori del Pescara. William Gelsumino, del gruppo Quelli del Delfino, racconta a PescaraSport24 una trasferta particolare. Buona lettura!
Come spiegare la sensazione di "Cascetta" ai non Pescaresi? Basta guardare Cagliari-Pescara da tifoso biancazzurro! Voglio partire dalla fine per raccontarvi il mio weekend biancazzurro in Sardegna!
Un centinaio di tifosi che accolgono la squadra in aeroporto dopo una sconfitta! E' stato davvero emozionante uscire da quella porta a vetri e trovare tutte quelle persone festanti che intonavano cori!
Appuntamento fissato per le 14 all'Aeroporto di Pescara, ma, come in una famosa canzone degli 883, ore prima già sono pronto e fremo!
Ho preso tanti aerei nella mia vita, ma stavolta è una sensazione particolare, perché in aeroporto non sono solo, bensì con tanti altri tifosi che come me condividono la passione per il Pescara e sarà un viaggio particolare, in quanto condivideremo quell'ora e mezza con i nostri ragazzi, che in campo stanno onorando la nostra gloriosa maglia biancazzurra!
Nella sala d'attesa dell'Aeroporto, tante foto insieme ai calciatori ed una richiesta particolare per il sardo Aresti: "Simone, consigliaci un buon ristorante a Cagliari!"
Si parte in perfetto orario e dopo pochi minuti siamo già a far caciara sul fondo dell'aereo con il gruppetto di tifosi.
Tra noi Josè, un giornalista peruviano in "missione" in Italia per convincere Lapadula ad accettare la corte del CT del Perù Gareca.
Subito lo prendiamo in simpatia e lo istruiamo ai nostri cori più famosi!
Lui intervista chiunque si trovi nei paraggi e tra una risata e l'altra si arriva a destinazione.
Mentre ci prepariamo per la serata, arriva il messaggio del portierone biancazzurro che ci consiglia il ristorante... prenotiamo, chiamiamo un taxi e continuiamo a respirare aria da trasferta: in 10 nel pulmino da 9 a cantare cori insieme al tassista, con l'immancabile Josè al nostro fianco!
Per le vie del centro incontriamo Giorgio Repetto ed altri tifosi pescaresi e con alcuni di loro condividiamo la cena, che si svolge tra cori, interviste per la tv peruviana e tante risate, tutto innaffiato da dell'ottimo vino rosso sardo, dal celebre mirto di sardegna e dall'altrettanto famoso "filu 'e ferru".
Dopo l'ottima cena e l'ottimo trattamento ricevuto dai proprietari e camerieri del ristorante torniamo in hotel, "confusi e felici".
Mattinata passata tra la "discutibile" colazione in albergo ed una passeggiata per il "Casteddu", bevendo la classica birra sarda con amici cagliaritani, tra uno sfottò ed una risata.
Alle 14:45 gli amici ci "scaricano" allo stadio... il tempo di entrare, salutare gli altri amici giunti da Pescara e subito ci ritroviamo in vantaggio grazie ad un grande schema su calcio di punizione!
Nel primo tempo il dominio biancazzurro è quasi totale e quella che pareva essere una mera speranza, pare diventare quasi realtà a 45 minuti dal termine della gara.
Poi purtroppo i padroni di casa escono fuori e con un tiro e mezzo passano in vantaggio.
La partita praticamente finisce lì, sebbene il Pescara abbia almeno 2-3 altre occasioni da gol (ed anche un rigore netto non dato), ma noi sugli spalti non ci arrendiamo e siamo sempre più orgogliosi!
I 300 cuori biancazzurri cantano, ridono, si disperano, sbraitano, ma sono sempre presenti!
Al triplice fischio finale tante pacche sulle spalle e tanti applausi ai nostri ragazzi che ci hanno quasi regalato una impresa, ma la sensazione di tutti, Oddo in primis, è la medesima: "Noi ci siamo per la serie A diretta!".
Mentre aspettiamo di ripartire un po' tutti ci guardiamo e ci diciamo che adesso sappiamo come spiegare la sensazione di "cascetta" a chi non è pescarese!
Si torna in aeroporto e lì ricomincia lo show del nostro amico Josè, che intervista chiunque gli passi a tiro e si siede a fianco al presidente Sebastiani e gli canta il coro che gli abbiamo insegnato: "Vi si inc... Lapadula!".
Risate generali da parte di tutti, tifosi, staff e giocatori, con un divertitissimo Lapadula a guardarci!
Sull'aereo intoniamo cori ai calciatori, che rispondono divertiti facendoci dei video (per una volta siamo noi ad essere immortalati da loro e non il contrario) e cantando con noi, con Zampano e Pasquato ad incitare i compagni!
E qui torniamo all'inizio, con l'arrivo a Pescara, tra una folla di persone.
Mi hanno colpito alcune cose, tra cui Lapadula che alla mia frase "Hai visto di cosa siamo capaci?", risponde "Mamma mia che tifo! Grazie ragazzi!" sotto gli occhi di Andrea Gessa, uno che sa in prima persona di cosa è capace il popolo pescarese!
Poi mi si avvicina Zampano e mi dice "William, che cuore avete! Dopo una sconfitta ci accogliete così! Siete grandi!".
Anche questa trasferta è andata e si torna alla vita di tutti i giorni, con nuove conoscenze e tante risate fatte e con la consapevolezza ancora una volta di più che il tifo unisce tutti, anche tifosi e calciatori!
Perché questi ultimi sono sì privilegiati, in alcuni casi anche "ricchi" e popolari, ma sono pur sempre ragazzi come noi. Molti sono anche più piccoli di noi! E così come noi vivono delle nostre stesse emozioni, emozioni che il calcio sa dare! E condividere queste emozioni con i miei beniamini in campo è stata un'esperienza davvero unica!
Questo è il bello delle trasferte e noi siamo la parte bella del calcio, alla faccia di chi ci vorrebbe tutti davanti alle tv!
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