Rubriche

FULL METAL ZEMAN - "Incidenti di percorso"

Una delle rubriche griffate PS24 con il Gruppo Zeman

17.10.2023 16:21

Riecco l'appuntamento settimanale con una delle rubriche firmate insieme agli amici del Gruppo Zeman. Questo è Full Metal Zeman, la rubrica firmata da Gioacchino Piedimonte, che è uno degli editorialisti di punta del GZ e che da anni ci onora del suo punto di vista assai peculiare. Buona lettura!

Incidenti di percorso

“...sapendo che i passi falsi prima o poi arriveranno e che bisognerà farsi trovare pronti per archiviarli nel minor tempo possibile assorbendo gli insegnamenti giusti”. Un sorriso purtroppo amaro, suggerito da una chiosa, quella di appena una settimana fa, che di certo non si proponeva di essere profetica in maniera così emblematica e immediata, né tantomeno intendeva essere portatrice di sventure o cattive notizie, ma che ad ogni modo veniva ritenuta necessaria in qualità di promemoria proprio in un momento in cui sembrava che i ragazzi potessero camminare sulle acque e incunearsi nelle linee avversarie in qualunque circostanza, restituendo una percezione distorta e tipica di un entusiasmo sano e legittimo che si trasforma però in esaltazione eccessiva.
Centottanta minuti senza trovare la via del gol per una squadra di Zeman sono talmente tanti da non poter essere veri, ma il fatto che le due sfide contro il Pineto prima e la Vis Pesaro poi abbiano proposto uno spartito tattico per certi versi simile è utile per aiutarci a ricordare che il peso specifico di alcuni elementi che quest’anno non ci sono più, Facundo Lescano su tutti, in determinati contesti e in generale alla lunga risuonerà in tutta la sua mancanza. La capacità del centravanti argentino di padroneggiare l’area di rigore con la stessa naturalezza che chiunque avrebbe nel salotto di casa propria rappresentava una risorsa troppo importante per pensare di potervi rinunciare a cuor leggero arrivando addirittura a non rimpiazzarla con un profilo simile. Cuppone è da lodare per l’impegno e per la corsa che non mancano mai all’appello, ma non ha la freddezza e l’incisività del bomber, non sente l’odore del gol prima che questo possa arrivare anche perché spende troppe energie nell’arco dei novanta minuti per riuscire ad essere poi lucido in prossimità della porta. E se a questo aggiungiamo l’elettricità caotica di un Merola troppo sprecone e l’assenza di un giocatore come Tunjov, che a maggior ragione in partite come queste, contro avversari che difendono bassi, può alimentare la famosa variabile delle soluzioni dalla distanza, il risultato è quello di una squadra che alla quinta partita in quattordici giorni al rientro dalla pausa è poco brillante e non riesce né a produrre in quantità industriale come suo solito né a ottenere qualcosa in base alle poche ma comunque significative occasioni create. 
Le geometrie di Squizzato ci erano sembrate più quadrate e anche più incisive in termini balistici rispetto a quelle di Aloi in cabina di regia, ma il fatto che Zeman abbia sottolineato che il centrocampista ex Inter fosse comunque arruolabile anche se non al meglio ci descrive una realtà, quella dell’allenatore, forse diversa rispetto alle nostre sensazioni. Vedremo i segnali che come sempre ci darà il campo, ma il dinamismo di Aloi ha tutte le carte in regola per essere efficace nella posizione di mezzala. 
Si sono sprecati i commenti a sfavore dell’approccio e dell’atteggiamento dal punto di vista tattico sul rettangolo verde della Vis Pesaro, che ha di fatto praticamente rinunciato a giocare con il pallone riuscendo in maniera efficace a concedere pochissimi spazi al Pescara, ma sebbene la frustrazione, specialmente a caldo, sia in un certo senso comprensibile, la critica e la vena polemica nei confronti di chi sceglie consapevolmente di prendere una strada magari scorbutica e poco nobile dando comunque tutto e credendo in quello che fa rischia di diventare un alibi troppo comodo per il futuro, in attesa della prossima squadra che si presenterà con questo tipo di strategia per affrontare i biancazzurri. Se da un lato l’obiezione secondo la quale il gioco andrebbe sempre onorato e rispettato merita di essere accolta, dall’altro non bisogna però mai dimenticare che anche gli avversari vanno rispettati, a maggior ragione quando non riesci a superarli. Il calcio è bellissimo anche in quanto vario. Non solo perché il gusto personale e l’amore nei confronti di quest’ultimo propendono in maniera netta verso una determinata direzione e uno specifico stile con princìpi di un certo tipo. Non solo perché esistono, al netto di questo, visioni e impostazioni che nutrono questo sport molto più di altre.
Due incidenti di percorso che riportano sulla Terra. Due pagine scarabocchiate che non vanno strappate bensì custodite per poter essere voltate. La percezione, per niente distorta ma abbastanza evidente, è che questo gruppo di ragazzi, senza Zeman in panchina, avrebbe comunque prodotto e raccolto molto meno in questo avvio di stagione. E magari sarebbe arrivato a raccogliere molto meno anche alla fine. Gioacchino Piedimonte

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