Prima squadra

Il segreto di Mandragora: "Cerco sempre di restare con i piedi per terra"

29.03.2016 09:31

A 18 anni è facile perdere la bussola, specialmente se fai il calciatore, se sei ritenuto un potenziale big e se hai già firmato per la Juventus. Ma Rolando Mandragora è uno "tosto". Più maturo di quanto non dica la carta d'identità. Dentro e fuori dal campo, sembra un veterano. Dal ritiro dell'Under 21, nei giorni scorsi è tornato a parlare dopo un periodo difficile per le note vicende di famiglia. Ma nella sua testa c'è solo il pallone. Ancora un paio di mesi a Pescara, con l'obiettivo promozione Poi, comunque vada a finire, lui ci arriverà lo stesso in Serie A. Con il Pescara, con la Juve o con un'altra squadra alla quale verrebbe girato in prestito. Ma lui pensa solo al presente e a non fare voli pindarici. "Nel calcio, come nella vita, bisogna fare attenzione. Per cadere e tornare giù basta pochissimo. Ecco perché cerco sempre di restare con i piedi per terra". E' il mediano metodista del futuro, saggezza tattica e buona visione di gioco anche senza spunti "geniali" alla Pirlo. Ama Motta, ma sembra Busquets. E studia anche da Bonucci, nonostante non ami giocare in difesa. "Quando c'è stata emergenza a Pescara ho fatto anche il centrale difensivo, però il mio ruolo è quello di 'play'. Il giocatore a cui mi ispiro, infatti, è Thiago Motta. Per arrivare a quei livelli la strada è ancora lunga". Dopo i tanti provini falliti, un filo conduttore sembra esserci nella sua carriera. Tanti i punti di contatto nella sua giovane vita da calciatore. Il Genoa con due allenatori che lo hanno plasmato nel settore giovanile e che ha ritrovato (non casualmente) a Pescara - Oddo e Donatelli - un ex biancazzurro (Gasperini) a lanciarlo in prima squadra proprio contro il team che sarà nel suo futuro, la Juve. Quella Juve che dal Pescara 2015-16 potrebbe prelevare altri due uomini, Caprari e Lapadula. "Per l'esordio in serie A, a 17 anni, proprio contro i bianconeri, questo devo ringraziare Gasperini. E' stato lui a lanciarmi nel calcio che conta". Ora tocca a Rolly restarci e vergare pagine importanti.

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