
Riecco Gigi Cuppone. Da avversario. La sua storia
Fresco ex, segnò nell'ultima semifinale playoff disputata dal Delfino
Luigi Cuppone ritrova il Pescara, da avversario. E lo fa in una semifinale playoff, non una novità per lui che proprio in maglia biancazzurra 2 anni fa fu tra i protagonisti principali di una doppia sfida con il Foggia poi chiusa in modo amarissimo per il Delfino. Il ricordo di quella partita è nitido nella mente dei tifosi ma anche nella sua, come in quella di Plizzari, Kraja, Brosco, Pellacani e Merola, ovvero i “superstiti” di quella squadra targata Zeman che andò vicinissima a staccare il pass per la Finale. Cuppone segnò il primo gol pescarese nel 2-2 dell'Adriatico. “Il ricordo più bello che ho dei playoff è proprio quello”, ha raccontato qualche tempo fa, subito dopo il ritorno in campo dal brutto infortunio al ginocchio che lo ha tenuto ai box a lungo in stagione. “Segnai, ma purtroppo non andò come speravo perché al 96’ arrivò il pari. Spero di riprovare quell’emozione fino a poco prima del triplice fischio perché è un ricordo che ho in testa, ma che voglio rivivere positivamente. Spero di far gol e portare la squadra alla vittoria dei playoff. Occorrerà essere forti mentalmente”. Per lui 2 stagioni a Pescara, la prima da jolly del reparto offensivo e la seconda da centravanti, generosissimo ma non proprio spietato davanti alla porta avversaria. 22 gol e 9 assist in 84 partite: questo lo score di Cuppone prima del trasferimento al Cerignola. La trattativa venne concretizzata, sulla base di 200mila euro di corrispettivo, in un noto ristorante sul lungomare di Pescara durante una cena tra il presidente Daniele Sebastiani, l'omologo pugliese Nicola Greco e Sandro Faggiano, ds del Catania che risiede da queste parti e che nell'occasione chiuse con l'Audace l'arrivo all'ombra dell'Etna dell'attaccante Filippo D'Andrea, che a gennaio ha fatto ritorno in gialloblù in prestito con obbligo di riscatto condizionato dopo essere stato accostato invano anche al Delfino. Solo firmando il contratto con il Cerignola, senza dunque nemmeno aver disputato un minuto con la nuova squadra, Cuppone stabilì un record per il club: è stato il primo giocatore nella storia dell'Audace ad essere prelevato a titolo definitivo da un'altra società professionistica. “Sono andato via da Pescara non per caso. Il Cerignola voleva migliorare l’anno precedente e si erano create nuove aspettative, quindi sapevo che potevamo far bene e sono contento di aver fatto questa scelta. L’obiettivo iniziale era quello di fare il meglio possibile e poi da lì proseguire. L’allenatore e il ds Di Toro son stati quelli che mi hanno voluto maggiormente e l'ho apprezzato. Sapendo le loro ambizioni, mi sono fatto avanti proprio per sposare questo progetto”, ha detto Cuppone dopo il rientro in campo. La sua avventura in Puglia, infatti, dopo 3 gol nelle prime 2 gare, è stata interrotta dall'infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro che lo ha tenuto ai margini da metà settembre a marzo. La rinascita in primavera, con il ritorno in campo, i gol al Monopoli e al Benevento, e il contributo alla lotta con l'Avellino per la promozione diretta in serie B. Cuppone ha chiuso la regular season con 5 gol in 9 presenze per un totale di 532 minuti giocati, uno score da vero big con rapporto tra tempo sul rettangolo verde e reti griffate che lo accomuna al biancazzurro Andrea Ferraris, suo successore tra le fila nel Delfino. Ai playoff è ancora a secco dopo aver messo insieme 121 minuti nella doppia sfida all'Atalanta U23, chiusa con un due pareggi che, grazie allo status di testa di serie, hanno qualificato il Cerignola alla prima Final Four di C della sua storia.
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