Futsal

Il biancazzurro Murilo fuori dall'Europeo causa Covid: "Soffro e tifo per l'Italia"

Ho avuto solo per un giorno qualche decimo di febbre e un po’ di stanchezza. Poi è passato tutto. Sono negativo"

26.01.2022 17:33

Dal 2013 ha sempre difeso la maglia Azzurra, entrando anche nella storia come rivelazione dell’Europeo vinto ad Anversa nel 2014. Vedere oggi l’Italia in un Europeo senza Murilo Ferreira fa uno strano effetto.

Il maledetto Covid lo ha lasciato fuori dalla lista volata in Olanda. Per fortuna senza conseguenze: “Ho avuto solo per un giorno qualche decimo di febbre e un po’ di stanchezza. Poi è passato tutto e, dopo diversi giorni di isolamento, sono tornato negativo e ho ripreso ad allenarmi regolarmente, prima da solo e adesso con la squadra”, racconta il forte difensore del Futsal Pescara, 32 anni.

Davanti alla tv ha sofferto vedendo le prime due partite, senza poter dare un contributo ai compagni: “A marzo saranno nove anni di convocazioni in Nazionale: saltare l’Europeo, dopo aver giocato e lottato nelle qualificazioni e nelle amichevoli, è stata una batosta. Arrivare all’evento, carico, con tanta voglia e deciso a dare come sempre tutto me stesso per la maglia della Nazionale, e alla fine non giocare per colpa di questo virus, è stato davvero brutto”.

Due pareggi, qualificazione diventata complicata. Te l’aspettavi? “I due pareggi possono starci. Finlandia e Slovenia sono in crescita continua, tutti sappiamo delle loro capacità. Questo girone era equilibratissimo, ne avevamo parlato tanto alla vigilia: tutte potevano qualificarsi o restare fuori. Manca una giornata e infatti può succedere di tutto. Ma i ragazzi possono ancora dimostrare il loro valore nella terza gara e qualificarsi. Io sarò al loro fianco, anche restando a distanza”.

Bisogna battere il temibile Kazakistan per superare la fase a gironi: come si vince quest’ultima partita? “Come si è visto contro Finlandia e Slovenia, servirà tanta intensità difensiva e non concedere loro troppe occasioni per giocare con il portiere di movimento, Higuita, che in questo sport può diventare determinante. Bisogna commettere pochi errori e avere meno nervosismo”.

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