3 gare in una settimana: snodo cruciale per il Pescara
L'analisi di presente e immediato futuro
Alle porte c'è una settimana cruciale per il Pescara. Per la classifica e per non far diventare rovente la panchina. Tre partite ravvicinate e 9 punti in palio per invertire il trend e risalire la china di una classifica ancora corta ma che al momento non sorride ad un Delfino capace finora di mettere in cascina appena 6 punti, tutti conquistati in casa, sui 24 disponibili. La banda Vivarini al momento è a braccetto con il Bari (che è in ritiro in Abruzzo) e il Catanzaro ed ha dietro di un solo punto la coppia formata da Mantova e Sampdoria - squadre che hanno battuto i biancazzurri nello scontro diretto – e di 3 la presunta corazzata del pescarese Luca D'Angelo e Lapadula, quello Spezia che capitan Brosco e soci affronteranno solo nel lunch match dell'ultimo turno dell'anno solare in corso, e i prossimi 270 minuti del torneo diventano già importantissimi. I primi 90, quelli di domani a Chiavari, sono addirittura fondamentali, perchè di fronte ci sono due matricole che condividono lo stesso obiettivo, la salvezza, e che sono distanziate di appena tre punti. Dunque, i liguri, imbattuti in casa, puntano a mettere sei punti di distacco in graduatoria mentre gli ospiti, sempre battuti lontano dall'Adriatico, vogliono annullare il gap e prodursi in un aggancio che rappresenterebbe anche una bella iniezione di fiducia e morale per una truppa in emergenza. Al Comunale Enrico Sannazzari, insomma, si ha già uno snodo interessante nel cammino di un Delfino che poi martedì sera, nell'infrasettimanale, riceverà un'altra neopromossa, l'Avellino dei tanti ex, a partire da Facundo Lescano, che al omento ha il doppio dei punti dei biancazzurri e che attende al Partenio lo Spezia in uno dei tre scontri diretti che la nona giornata di B propone. Oltre ad Avellino-Spezia ed Entella-Pescara, infatti, c'è anche Bari-Mantova ed è chiaro che i punti conquistati in questo turno avranno un peso doppio e riflessi importanti nella graduatoria. Il Pescara ha la necessità di fare finalmente risultato lontano da casa (sarebbe la prima volta in stagione, dato che tra campionato e Coppa Italia è andato finora sempre ko) e farlo contro l'Entella e prima della sfida con l'Avellino consentirebbe anche di pensare alle prossime due partite, quelle a chiusura del trittico a cavallo del cambio di mese, con meno pressioni. La terza partita in programma è poi sulla carta proibitiva, dato che si farà visita alla corazzata Palermo di Pippo Inzaghi che avrà dalla sua tutti i favori del pronostico. Mister Vincenzo Vivarini vuole pensare però di partita in partita e anche per le condizioni generali della truppa appare difficile pensare ad un turnover mirato. Le assenze certe di Pellacani, Olzer, Tsadjout e Merola riducono le possibilità di scelta, ma è chiaro che qualche avvicendamento nelle tre gare ravvicinate ci sarà. Ad esempio scalpitano Caligara ed Okwonkwo, splendidi protagonisti della remuntada sulla Carrarese che però non hanno ancora i 90' nelle gambe, ed è possibile che domani in Liguria avranno spazio a partita in corsa ma che con Avellino o Palermo possano anche partire come titolari. Domani in avanti a tirare la carretta ci sarà ancora Antonio Di Nardo come terminale offensivo di un 3-4-2-1 che vedrà probabilmente Valzania e Dagasso scambiarsi di posizione (il primo schierato più arretrato, il secondo con maggiore licenza di andare sulla trequarti per rifinire l'azione) e Meazzi finalmente impiegato dal calcio di inizio. Finora proposto in 7 partite su 8 sempre da subentrante, il grande ex ha firmato 3 reti, tutte all'Adriatico, e dovrà dimostrare di non essere “solo” uno spaccapartite. In forte dubbio la presenza di Oliveri e Cangiano, Tonin verso la prima convocazione. In difesa, Letizia a destra e Corazza a sinistra saranno a supporto dei 3 centrali: Capellini, Corbo e Gravillon si giocano le 2 maglie ai lati del rientrante Brosco

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