Prima squadra

Via il freno a mano. E testa accesa contro il Teramo

Involuzione palese, già da un po'. Col Teramo ultima chance per Auteri?

09.11.2021 11:00

La vetta è ormai una chimera, neppure il più inguaribile degli ottimisti potrebbe pensare di recuperare 11 punti dopo aver visto la netta, chiara, inequivocabile involuzione di un Delfino ormai in preda a mutamenti tattici improduttivi e a tanta, tantissima confusione.

E' vero che con una mediana a 3 si rischia assai meno, ma è anche vero che non si produce più gioco, occasioni e gol. Con buona pace delle dichiarazioni post gara dei protagonisti, che sembrano sostenere ben altre tesi. “E un bel tacer non fu mai scritto”, sosteneva qualcuno tempo fa…

Il Pescara è caduto anche al Manuzzi di Cesena, dove ha trovato la terza sconfitta stagionale. E' finito 1-0 il posticipo del Girone B di serie C, deciso da un autogol di Nzita all'83' quando la gara sembrava ormai incanalata sullo 0-0. Primo tempo di chiara marca bianconera, con i padroni di casa che hanno approcciato la partita con il piglio giusto e con buona personalità, costringendo gli uomini di Auteri a giocare prevalentemente in ripartenza. Ma al predominio territoriale non è corrisposta la necessaria pericolosità sotto porta, nonostante le iniziative di Berti e Favale e qualche sviluppo da palla inattiva interessante. Il Pescara si è visto in due circostanze scavallato il 35', con i rasoterra di D'Ursi prima e Pompetti poi a provare a cambiare l'inerzia del match. Invano. Nella ripresa, il copione tattico del match non è cambiato con il Cesena a provare a fare la partita e il Pescara con il freno a mano tirato. I terzini del 4-3-3 pescarese sono rimasti assai bloccati, penalizzando la costruzione di una manovra che non ha trovato i lampi di genio di Pompetti e gli spunti degli esterni d'attacco Galano e D'Ursi. Al 60' Caturano di testa centra il palo esterno alla destra di Sorrentino su cross di Missiroli, 8 minuti dopo Sorrentino dice di no al nuovo entrato Tonin nel momento di massimo sforzo cesenate. La girandola di sostituzioni non cambia la sostanza delle cose fino al minuto 83', quando da una discesa di Candela sulla destra, proprio uno dei subentranti, nasce l'autorete di Nzita con il terzino che con la sua deviazione spiazza Sorrentino per il vantaggio romagnolo. Il tentativo di forcing finale degli uomini di Auteri è solamente abbozzato e al triplice fischio a festeggiare è stata solo la squadra di casa. La corsa per la vetta sembra ormai ridotta alle cugine Reggiana, Modena e Cesena coi i biancazzurri ormai lontanissimi. Ed Auteri inizia a tremare, la sua panchina diventa rovente.

La sfida del Manuzzi, comunque, è già un ricordo per il Pescara, che da oggi deve proiettarsi a sabato quando all'Adriatico sarà di scena il Teramo per il derby d'Abruzzo. Il match è il replay, ma a campo invertito, della sfida di Coppa Italia di 6 giorni fa, quando al Bonolis un gol di Viero ha eliminato la truppa di Auteri dalla competizione. Nella circostanza, furono 341 i tifosi pescaresi al seguito della squadra (ieri sera al Manuzzi, nonostante l'orario di inizio gara fissato alle 21 ed il giorno infrasettimanale della sfida, sono stati 330 i supporters biancazzurri presenti, molti dei quai arrivati solo nel secondo tempo per problemi di traffico) e si presume che un numero simile di appassionati teramani seguirà i ragazzi di Guidi all'Adriatico. La sfida tra Pescara e Teramo, una classica delle amichevoli estive degli ultimi anni, manca in campionato dalla stagione 2002-03. La sfida dell'Adriatico si giocò nel settembre 2002 e finì 3-3. Gara pirotecnica, con gli ospiti guidati da Zecchini che all'intervallo si presentarono avanti di 2 reti. Un autogol di Castelli, un acuto del vastese Lemme (unico gol col Delfino) e un rigore di Cecchini furono la replica biancazzurra alla doppietta di Motta e al gol di Morante. Quel Delfino, guidato da Ivo Iaconi, conquistò la promozione in B al termine dei playoff nella doppia finale contro il Martina (0-0 in Puglia, 2-0 all'Adriatico con reti di Palladini e Cecchini). Nel Teramo di allora giocava Simone Pepe (11 gol in 31 presenze), che muoveva i primi passi di una carriera chiusa a Pescara nel 2016-17, ultima apparizione in A del Delfino, con 12 presenze. Ma adesso non è tempo di amarcord, è tempo di abbassare la testa, pedalare e fare punti. Pesanti e con continuità, sperando che davanti rallentino un po'... 

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