Prima squadra

Pescara, libera la mente e poi....

Tornerai a lottare

17.02.2021 00:04

A CURA DI MATTEO SBORGIA - Questo è il momento dei fatti, le chiacchiere stanno a zero come abitualmente si dice. E’ arrivato davvero il momento della verità per il Pescara. La classifica disastrosa impone una svolta e di tempo ce n’è sempre meno. Tanto si è detto e tanto si è scritto sulla drammatica situazione dei biancazzurri, sta di fatto che Roberto Breda è stato l’ennesimo allenatore esonerato da Sebastiani, il quinto in neanche due campionati. Qualcosa non va, è evidente.

Tutti i tecnici che si sono avvicendati hanno dato solo una scossa momentanea e parziale alla squadra. Sprazzi, poi il nulla. L’anno scorso, dopo le dimissioni di Zauri, a cui comunque va riconosciuto di aver lasciato la compagine biancazzurra a ridosso dei play off, è stata la volta di Legrottaglie: scossa iniziale e poi, dopo il lockdown, il precario andamento ha portato a un nuovo avvicendamento, con Andrea Sottil chiamato al capezzale del Delfino. L’allenatore piemontese non ha ereditato una situazione semplice e a dire la verità il Pescara era retrocesso sul campo, se non fosse stato per i guai del Trapani. La squadra siciliana per via della nota penalizzazione inflitta dalla giustizia sportiva è retrocessa, consentendo al  sodalizio adriatico di rientrare in gioco e di trovare poi la salvezza negli spareggi play out con il Perugia.

L’ex allenatore del Catania non è stato confermato sulla panchina del club dannunziano, ma durante il suo interregno ha avuto modo di confrontarsi con un mental coach come da lui stesso dichiarato su un giornale locale (Il Centro) ad agosto.

Il tempo ha fatto la sua parte e la storia la sappiamo tutti. L'aspetto comune non è rappresentato soltanto dagli errori tecnico-tattici e di costruzione della rosa da parte di chi di dovere. Quelli sono ormai dati di fatto incontrovertibili. Il minimo comun denominatore ulteriore che lega tutto e tutti, a livello di squadra, in questi anni è proprio il punto di vista mentale: il Pescara è una squadra debole mentalmente prima di tutto. Un giusto approccio nel calcio (e non solo) è davvero importante, spesso conta più degli aspetti tecnico-tattici che diventano secondari. Qualunque squadra scarica mentalmente, lo è anche sotto tutte le altre componenti.

Bene gli inevitabili cambi in panchina, bene che nello staff di Grassadonia ci siano Campagnaro e Sansovini che possono apportare all’organico esperienza, competenza e senso d’appartenenza, ma non si lasci tuttavia da parte la cura degli aspetti sopraindicati, magari avvalendosi di un ulteriore supporto. Perché la mente è imprescindibile. D’altronde, è da lì che parte tutto....

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