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CIRO… ARRIVO

14.04.2016 10:25

Riecco la  la rubrica “I like football” firmata da Sergio Di Sciascio per PescaraSport24. Buona lettura! Ha appaiato Stefano Rebonato ed Emanuele Calaiò e ora la barra è orientata verso Ciro Immobile. Gianluca Lapadula, questo straordinario attaccante che grazie al tecnico, ai compagni, e al suo talento sta facendo faville, è tutto proiettato a proseguire un cammino che avviò sabato 26 settembre 2015 a Vicenza. Era la 5^ dell’andata e il Pescara era ancora alla ricerca della sua identità che poi avrebbe trovato, eccome se l’avrebbe trovata, facendo deliziare i suoi tifosi e tanti appassionati di calcio.  Con i veneti in vantaggio, fu lui al 66’ a ottenere il pari che tale sarebbe stato anche alla fine dopo il 2-1 di Memushaj e il rigore di Gatto al 95’. Per il bomber pescarese era la prima rete stagionale.  Ad Avellino ha toccato quota 21, e raggiunto il livello toccato da Rebonato nel 1986-87 quando con Giovanni Galeone in panchina e una banda di sbarbatelli per compagni andò in serie A. Lo stesso numero di marcature dell’attaccante dello Spezia, Emanuele Calaiò che il Pescara si potrebbe trovare di fronte nella partita esterna successiva a quella con il Cesena. Calaiò, un attaccante che ha raramente deluso, riuscendo anche in serie A a scoccare il dardo, il suo originale modo di esultare dopo una segnatura.  L’anno successivo a quello di Pescara, 2004-054, lo prelevò il Napoli che voleva risalire dalla C1, e in due stagioni i partenopei tornarono nella massima serie. Ora l’obiettivo di Lapadula sono i 28 gol di Ciro Immobile. Con sette turni a disposizione tutto è ancora possibile, anche se gli viene chiesto uno score di un gol a partita. Va detto che il bottino di Immobile fu il frutto di 37 partite mentre Lapadula potrebbe toccare al massimo 40 presenze (playoff esclusi). Di contro nella quota toccata da Immobile, vanno tenuti in debito conto i 5 rigori, zero per Lapadula giacché il rigorista del Pescara è Memushaj.  A questo punto con il consenso di tutti, vorrei vedere chi potrebbe opporsi, potremmo fare uno strappo alla regola, e nel computo tenere conto dei gol che Lapadula realizzerà nel play off che varranno la serie A.  Vietato assolutamente “toccarsi”. In questa indagine - che ho compiuto per avere chiaro il quadro, a partire dalla stagione 1974-75, di quanto accaduto nei precedenti 28 campionati cadetti giocati dal Pescara - mi si sono manifestati casi che avevo dimenticato, per quanto riguarda i cannonieri biancazzurri. Soprattutto curiosità che menziono così come le ho rilevate. Nel campionato 1981-82 i cannonieri (sic) biancazzurri furono Walter Mazzarri e Mauro Amenta che misero a segno nientepopodimeno che quattro gol. Uno in più Ottavio  Palladini nel 2000-01. E che dire di Gelsi 13 nel 1998-99, ma grazie alla trasformazione di ben 12 calci di rigore. Torno indietro e vi propongo la lista dei campionati a 20 squadre: 9 Serato (1974-75), Mutti 6 (1975-75), Prunecchi e Nobili 9 (1976-77), Di Michele 9 (1978-79), Silva 14 (1980-81). Già detto di Mazzarri e Amenta (1981-82), Tovalieri 10 (1983-84), De Martino 11 (1984-85), Rebonato 8 (1985-86), Traini 10 (1989-90), Bivi 8 (1990-91), Carnevale 14 (in solo 24 partite, 1993-94), Di Giannatale (attuale secondo di Oddo) 8 (1994-95), ancora Carnevale 10 (1995-96), Giampaolo 16 (1996-97), Pisano 7 (1997-98), Giampaolo 12 (1999-00). Nella stagione 2003-04 le squadre partecipanti furono 24 e Calaiò, come ricordato in precedenza, realizzò 21 gol. Da allora il numero delle partite si stabilizzò in 42. Giampaolo 7 (2004-05), Matteini  9 (2005-06), Martini 8 (2006-07), Sansovini 11 (2010-11), Immobile 28 (2011-12), Maniero 13 (2013-14), Melchiorri 14 (2014-15). Torniamo a Lapadula, che a - 7 dalla conclusione della stagione regolare cerca intanto di mantenere salda la posizione di leader della classifica cannonieri, facendo in questo modo anche gi interessi della sua squadra. Per quanto mi riguarda, non vi nascondo che non è utopia covare un sogno. Una premessa riguarda la mia totale disponibilità e attenzione a seguire, in tutti i modi e le maniere, i giocatori di interesse per la nazionale. Siamo in una fase della storia del calcio azzurro in cui il livello dei nostri giocatori è mediamente insufficiente, soprattutto per quanto riguarda gli attaccanti. Vi ricordo, in ordine alfabetico, le prime punte utilizzate da Conte: Destro Immobile, Okaka, Pellè, Zaza, Destro. Siete convinti, se vi siete fatti un’idea attendibile e reale del loro valore, che il Lapadula che ci è stato consentito di ammirare sia inferiore a loro! Io, e non la ritengo un’eresia, penso esattamente il contrario. Non solo visto come realizzatore, e che gol ! ma anche il suo modo di stare in campo, il supporto ai compagni nel coprire la fase di possesso degli avversari. Giulio Andreotti soleva dire “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, e voi siete certi che Antonio Conte ha avuto il tempo e la voglia di far seguire Lapadula, alla stessa stregua dell’attenzione che riservò a Marco Verratti quando si profilava il suo passaggio alla Juventus. Con il suo approdo al Chelsea non ha tempo i seguire l’undici titolare figurarsi se sta a pensare a un giocatore di serie B, oltretutto nelle mire di una nazionale di secondo piano come il Perù. Buttiamola nel sarcasmo e pensiamo che il mancato interessamento è diretta conseguenza della concomitanza dei giorni di svolgimento dei play off con gli Europei di Francia. E tutti vissero felici e contenti.

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