
Da Zeman ad Oddo, il problema è sempre lo stesso
"Ahi, che difesa!" Oppure: "Abbiamo una difesa che è un vero colabrodo, un disastro!" Da anni a Pescara risuona il medesimo ritornello: "è colpa della difesa". Sarebbe meglio dire "è un problema di fase difensiva", ma la vera costante del Pescara degli ultimi anni è proprio la scarsa capacità di blindare la propria porta.
Da Zeman ad Oddo, la fase difensiva ed il pacchetto arretrato restano i veri talloni d'Achille di una squadra che di contro ha sempre segnato discretamente, anche nello sciagurato anno in Serie A. Se allunghiamo il dato statistico di ulteriori stagioni, vediamo che il Pescara in 248 partite ha subito al bellezza di 344 reti, una vera enormità. E dire che si sono alternati in questo lasso di tempo ben 9 allenatori (Di Francesco, Zeman, Stroppa, Bergodi, Bucchi, Marino, Cosmi, Baroni ed Oddo), non propriamente tecnici sprovveduti.
L'acme di questo problema difensivo, figlio in primis di scelte di mercato opinabili che hanno privilegiato ritocchi o rifondazioni dalla cintola in su, si è avuto nell'anno di Zeman: 55 reti subite. Ma in quella stagione fantastica, all'attivo sono state registrate 90 marcature e la differenza reti è chiara a tutti. "Il calcio di Zeman è così", si diceva all'epoca, "basta fare un gol più degli altri. Pazienza se subiamo, tanto facciamo quasi sempre un gol più dell'avversario".
Eppure anche il boemo, non proprio uno che deroga con leggerezza alla sua idea di calcio, pose rimedio. Il Pescara veniva da un momento di flessione con 5 ko e dopo l'ormai celebre "ce la faccio vedere io Zemanlandia" adottò un accorgimento che si rivelò decisivo per la promozione, il primo posto e per i record stabiliti. Fuori uno dei due terzini di spinta (Zanon), cambio di corsia per l'altro (Balzano) e dentro un difensore che restava bloccato (Bocchetti). Il risultato? 7 vittorie di fila nelle ultime 7 gare e Serie A che divenne realtà.
Il Pescara di oggi dopo 32 giornate ha subito 45 gol complessivi (20 nelle ultime 8 gare), realizzandone 50. L'attacco ha dunque una media superiore ad 1 gol a partita, la difesa ne incassa in modo quasi simile. Così non va, soprattutto se si considera che nell'ultimo periodo, oltre ad errori individuali, si sta pagando dazio agli sviluppi delle palle inattive (da Terni si difenderà a uomo). Mister Oddo, adesso tocca a lei...
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