
Sosta, obiettivo #3: lavorare su fase offensiva
La pericolosità delle punte dipende da possesso palla e idee di costruzione del gioco
"In questo momento non possiamo sostenere 3 punte". Parlava così mister Zauri prima di Ascoli, prendendo spunto dalla realtà dei fatti e constatando i problemi della sua squadra nelle precedenti due gare (i due brutti ko con Cittadella e Crotone). Si è dunque virato su un più solido ma meno propositivo 3-5-2, con interpreti prettamente difensivi anche sugli esterni in mediana, e chiaramente la fase di costruzione della manovra ne ha risentito. Il Pescara ha vinto ad Ascoli, d'accordo, ma sul piano del gioco e delle occasioni da rete costruite c'è tanto da lavorare. Ad Ascoli serviva la sciabila e non il fioretto, ma non è pensabile continuare in queste condizioni per tutto il torneo. Ammesso che il modulo base resti il 3-5-2, si dovrà lavorare su possesso palla e meccanismi di costruzione della manovra per permettere di essere più pericolosi e incisivi. Non è vero che mettendo più punte si è più offensivi, ma è vero che un atteggiamento propositivo non passa per interpreti esclusivamente difensivi e dediti al massimo alle ripartenze. Ad Ascoli è andata bene, meglio del preventivato, ed era necessaria, anche per questioni di convinzione e autostima, una prova di quel tipo. Da adesso in avanti si dovrà cercare anche di fare qualcosa in più dalla cintola in su
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