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Le due ultime promozioni in A del Delfino si intrecciano oggi al Marassi

Le storie a margine di Samp-Pescara

05.10.2025 08:02

Il Pescara torna nello stadio dove ha vissuto il suo giorno più bello. Era il 20 maggio 2012, più di 13 anni fa, e mandando ko a domicilio proprio la Sampdoria per 3-1 una banda di ragazzotti di talento, partiti a fari spenti ma diventati grandi in un batter d'occhio, suggellò l'apoteosi della Zemanlandia biancazzurra e certificò l'aritmetico ritorno in serie A del Delfino a distanza di 20 anni dall'ultima volta. Quel pomeriggio, un gol di Ciro Immobile e una doppietta di Gianluca Caprari, che il Pescara si ritroverà di fronte il 9 novembre all'Adriatico, essendo ora un giocatore del Monza, davanti a 24.578 spettatori, tantissimi provenienti proprio da Pescara, il Luigi Ferraris, più conosciuto come Marassi, si tinse di biancazzurro. Sul manto erboso scoppiò una festa gigantesca, esattamente come per le strade di Pescara in attesa del ritorno in aereo degli eroi di quella fantastica cavalcata sulla quale in pochissimi l'estate precedente avrebbero scommesso. L'amministrazione comunale decise l'apertura straordinaria di alcuni settori dello stadio Adriatico in nottata per accogliere la truppa e festeggiare lo storico traguardo, tra cori e lacrime di gioia. Indimenticabile il giro di campo di mister Zdenek Zeman accompagnato dal compianto Vincenzo Zucchini, che adesso lassù ha ritrovato Don Peppe De Cecco, deceduto mercoledì scorso ma che di quella promozione fu tra i padri putativi, prima di lasciare a campionato in corso (a novembre) non solo la presidenza a Daniele Sebastiani, ancora in carica, ma anche la compagine societaria. Di quel fantastico Pescara, il cui calcio spettacolare fece il giro d'Europa e fu ammirato perfino da Pep Guardiola, oggi in biancazzurro è rimasto il solo Riccardo Brosco, all'epoca prospetto di belle speranze, definito il nuovo Ubaldo Righetti per caratteristiche tecniche e trascorsi romanisti, e adesso capitano del Delfino e tra i pochi nella storia del club ad aver centrato due promozioni. L'ultima è roba di giugno, dalla C alla B, l'altra è stata proprio quella ottenuta a Genova in quel giorno, nel quale fu titolare e affrontò il suo attuale direttore sportivo. Pasquale Foggia, infatti, nel 2011-12 era il numero 10 doriano e aveva il compito di ispirare un certo Mauro Icardi, che di quel Pescara poteva fare parte a partire da gennaio (fu vicinissimo a diventare il vice Immobile) e che l'anno successivo castigò in A i biancazzurri con 4 gol nel 6-0 che rese amarissimo il ritorno pescarese nel teatro del sogno realizzato appena qualche mese prima. La Samp, infatti, raggiunse il Pescara, che aveva visto festeggiare nel suo stadio la A, via playoff e la promozione fu l'ultimo grande acuto del Foggia giocatore, che ha disputato di 300 gare con squadre di club e che, dopo il ritorno in estate alla Lazio, era stato ad un passo dal diventare un giocatore del Delfino, nel frattempo passato da Sdengo a Giovanni Stroppa. Foggia giocò 65 minuti di Samp-Pescara 1-3, gara diretta da Dino Tommasi di Bassano del Grappa. Oggi a dirigere il match tra la matricola biancazzurra e la nobile decaduta blucerchiata sarà il figlio d'arte Luca Pairetto, che nel 2022 ha ricevuto la nomina ad arbitro internazionale. Sei anni prima, però, era ancora un giudice di gara emergente e di belle speranze e fu lui il fischietto della finale di andata dei playoff per la serie A tra il Pescara di Massimo Oddo e il Trapani di Serse Cosmi. Le ultime due promozioni biancazzurre del Delfino nella massima serie si intrecciano quindi oggi, quando però in palio non ci sarà la A ma pesantissimi punti salvezza.

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