Prima squadra

Un calvario iniziato a Ferragosto

Ancora 8 tappe nella Via Crucis biancazzurra

23.03.2021 00:01

Nella Via Crucis biancazzurra mancano 8 stazioni. 24 punti a disposizione, 3 scontri diretti da affrontare, dei quali 2 con vista playout, e tante, troppe incognite. Il calvario biancazzurro è iniziato tanto tempo fa, all'alba della salvezza conquistata ai playout solo alla lotteria dei calci di rigore dopo chela giustizia sportiva aveva dato al Delfino la possibilità di giocarsi tutto negli spareggi contro il Perugia grazie ai guai del Trapani.

L'indomani della salvezza conquistata grazie alle parate di Fiorillo e al rigore decisivo di Masciangelo era il giorno di Ferragosto. La mancata conferma in diretta, in un clima di ovvia e piena euforia, di Sottil aveva fatto capire che il destino del terzo allenatore in stagione non avrebbe coinciso ancora con quello del Pescara. Qualche giorno di riflessione (troppi in realtà), poi l'arrivo di Oddo con tormentone “firma, non firma, ha firmato, anzi no, infine si” annesso.

Pochi giorni per la preparazione estiva, un mercato che riserva qualche nome (Valdifiori) e i soliti prestiti, un calendario di amichevoli con test non probanti ed eccoci all'inizio del campionato, con mille punti interrogativi a partire dalla guida tecnica, reduce da tanti, troppi anni fallimentari da quella promozione con il Pescara che aveva accecato tutti, tifosi, commentatori e addetti ai lavori.

La gestione Oddo risulta un fardello pesante, pesantissimo che porta il Pescara a vivere una stagione con handicap. Appena 4 punti e ben 7 sconfitte in 9 partite, differenza reti da brividi (6 gol fatti, 19 subiti) e un esonero assolutamente tardivo (come accadde in A anni fa, 24 gare senza una vittoria sul campo).  L'interregno di Breda ha avuto la durata di un cerino, con una bella fiamma iniziale che poi si è inesorabilmente spenta. 12 punti nelle prime 8 gare, ovvero il triplo del predecessore con una gara in meno ma con la stessa rosa, poi il crollo con 1 pari (quello a sorpresa di Empoli) e 5 sconfitte. Inevitabile il terzo cambio (come l'anno precedente…), dopo un mercato come al solito improduttivo di effetti benefici, con Grassadonia che parte bene nelle prime 5 partite, a livello di punti e scossa alla squadra, salvo poi anche lui perdersi. Nelle ultime 2 sconfitte, quelle con Ascoli e Vicenza, si è vista in negativo (anche la sua mano). 

Adesso il percorso sino a fine campionato è assai breve. I playout sono a sei lunghezze, con 8 partite da disputare e tre scontri diretti (Entella e Reggiana in casa, Cosenza fuori), l'impresa non sarebbe sulla carta impossibile. Ma con un pregresso del genere (17 sconfitte e sole 5 vittorie, di cui appena 2 all'Adriatico, in 30 gare) con prestazioni come quelle che si sono viste, è lecito sperare di chiudere lottando in modo almeno decoroso?

Ancora 8 gare, forse meno se l'aritmetica certificherà in anticipo quel che pare inevitabile, poi si apriranno il tempo dei processi e - si spera - della rifondazione e dei programmi

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