Prima squadra

Breda: "Non ho pensato alle dimissioni. E..."

Le parole del tecnico biancazzurro: "Se dobbiamo morire, dobbiamo farlo provandoci..."

13.02.2021 16:27

A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - Non c’è fine al peggio: il Pescara cade (nuovamente) e sullo stadio Adriatico incombono i fantasmi della C. Queste le parole di Breda, che può essere al capolinea (si parla di Grassadonia, ma anche di altri candidati): “Abbiamo fatto un primo tempo con paura, senza personalità e quasi rassegnati. Perdendo quelli che erano i riferimenti anche le cose buone di Empoli. Nel secondo tempo hai alzato i ritmi ma non si possono concedere i tempi agli avversari. Abbiamo dato qualcosa in più sul piano caratteriale. Non ho sentito nessuno della società. Arrivato al capolinea delle idee? No, ogni partita ti dà delle indicazioni. Penso che la squadra sia viva e potevamo riaprirla anche in casi evidenti, anche io devo dare qualcosa in più e non penso che tutto che sia già scritto. Bisogna aumentare quello che possiamo dare. Per ora non siamo sempre rassegnati perché nel secondo tempo non hai giocato in quella maniera ma per riaprirla, il problema è il primo tempo e bisogna mettere un po' di personalità e al di là delle idee, che si possono provare, bisognano anche fare e alla prima pressione ti sciogli. Un difetto che noi abbiamo è la mancanza di sicurezza. Noi dobbiamo tornare a fare, nei 90 minuti, poche cose e semplici. Se dobbiamo morire bisogna faro provandoci e sotto questo punto di visto lo hai fatto. Ad Odgaard non possiamo dargli le colpe e nel mettere la squadra in campo dipende da chi hai a disposizione. I due giocatori più offensivi, a parte Capone, sono Tabanelli, Ceter e Odgaard. Fare qualcosa di diverso? Al di là che non siamo partiti con una sola idea ma con diverse, non vengono chieste cose impossibili ma bisogna metterle dentro e provarle. Dopo il 30’ hai provato a fare qualcosa in più ma è stato fatto perché eri sotto di un gol invece andrebbe fatto dall’inizio. Quanta rabbia e delusione? Eravamo morti con la Reggina mentre oggi no. C’è tanta rabbia e delusone e si prova ad andare avanti con determinazione.”

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