Prima squadra

Spiccare il volo adesso per non cadere nell'anonimato

Il punto in casa Delfino

14.10.2021 00:01

Per adesso niente drammi, non è tempo di processi e giudizi definitivi. I bilanci possono essere solo parziali, ma è chiaro il primo scorcio di campionato già mandato in archivio fornisce alcune indicazioni sulle quali è doveroso riflettere. La fotografia è data dai numeri, che spiegano tanto ma non tutto. E questi numeri non sono confortanti per una squadra che ambisce a vincere il campionato. Dopo 8 giornate di torneo, il Delfino è già a -7 dalla capolista (numero fortunato per Auteri, che da -7 vinse un campionato) ed ha dunque 13 punti frutto di 3 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta (contro la capolista nella sfida dei veleni).Il Pescara segna tanto, 15 gol (miglior attacco del torneo con Reggiana e Ancona) ma subisce tanto, certamente troppo: 13 reti al passivo finora. Al netto di sviste arbitrali (ce ne sono state, ma anche di segno opposto come a Gubbio), sfortuna e autoreti, è chiaro che la tenuta difensiva è troppo traballante e rappresenta il primo problema da risolvere, con buona pace di Auteri che in più di una circostanza ha chiesto alla stampa di non parlarne. Sbagliatissimo, ovviamente. Il Pescara ha subito 10 gol più della Reggiana e del Cesena, le prime 2 della classe (ma i bianconeri hanno siglato appena 8 gol, tutti però messi a frutto in pratica), 10 anche più del Siena (che ha gli stessi punti dei biancazzurri) e più in generale più di tutte le formazioni di vertice eccetto l'Entella, la grande delusione di avvio di campionato. 

Tuttavia sarebbe sbagliato parlare di un problema di reparto: non è (solo) la difesa a fare acqua, infatti, è più corretto parlare di un problema di fase difensiva. E' vero che gli attaccanti non lesinano energie nella fase di non possesso (vedi De Marchi), ma è altrettanto reale che a centrocampo non si ha quel filtro necessario a proteggere la retroguardia (non esente da errori individuali o di posizionamento del reparto, comunque). Pompetti e Memushaj sono più dediti alla fase di costruzione e rappresentano un punto di forza, ma storicamente nel suo 3-4-3 Auteri ha sempre avuto due mediani in grado di garantire filtro e fare interdizione dotata di efficacia, al netto delle capacità comunque presenti in fase di manovra. E allora? La soluzione appare chiara: passare al 4-3-3. Lo diciamo da un po'. Con un centrocampista in più, infatti, si garantirebbe maggiore protezione alla difesa,  si potrebbe sfruttare meglio sia Pompetti sia Memushaj nei ruoli naturali (play e mezz'ala), si avrebbe una retroguardia che coprirebbe meglio il campo in larghezza e il tridente sarebbe meno vincolato a fare lavoro di copertura, potendosi dedicare maggiormente alla fase di possesso. Di centrocampisti in organico ce ne sono pochi e male assortiti, ma con il cambio di assetto si potrebbe recuperare anche quel Valdifiori che al netto di problemi fisici resta un lusso per la categoria. 

Squadra più corta e compatta, quindi, in grado di avere maggiore equilibrio. Anche se Auteri sostiene che l'assetto biancazzurro già sia equilibrato. Fare gol al Pescara però è diventato sin troppo facile: dei 13 gol totali incassati, ben 7 sono stati presi nelle ultime 3 partite. Ed in casa non si vince da tempo. Gli aspetti certamente positivi? La condizione atletica e il carattere. Non è un caso infatti che il Delfino spinga fino alla fine e che segni spesso, spessissimo, nel finale. Altro aspetto, invece, sul quale lavorare? La gestione del gruppo e i malumori di Galano ne sono l'esempio.

Ed ora, tre partite in una settimana, non lo snodo fondamentale ma un crocevia importante per risalire la china. Di queste 3 gare, 2 saranno di fila all’Adriatico contro Fermana (sabato 16 ottobre ore 17,30) e Modena (martedì 19 ottobre ore 21),e  una in trasferta, a Siena, sabato 23 ottobre alle ore 17,30, in uno scontro diretto da non fallire. Bisogna cambiare marcia per spiccare il volo, altrimenti si finirebbe nell'anonimato e anche la panchina di Auteri, che è il responsabile della squadra, diventerebbe inevitabilmente rovente. “La Cooperativa del Gol” e “La Banda del Buco”, come già da nostra definizione scritta qualche tempo fa, vedremo se riusciranno a invertire la rotta….

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