Contro il Lecce atteggiamento e interpreti nuovi

Adesso servono solo i 3 punti, anche se non sarà facile conquistarli contro una delle formazioni più attrezzate dell'intera cadetteria, quel Lecce che aspira al ritorno immediato in A e che ha un attacco super (43 gol fatti, meglio solo l'empoli con 44 reti). Però la necessità di vincere unita a una difesa avversaria non propriamente impermeabile (31 gol al passivo per i leccesi), indurrà mister Grassadonia a qualche novità di atteggiamento rispetto all'esordio di Frosinone.

Pur con lo stesso modulo (3-5-2), ci sarà una impostazione meno dedita alla distruzione del gioco altrui e più propositiva. Non è ancora arrivato il momento delle due punte pure (e di struttura), essendo Ceter e Giannetti recuperati ma non al top), ecco che la principale novità potrebbe essere quella dell'impiego di una mezz'ala più offernsiva (Machin o Maistro) al posto di una con caratteristiche più di corsa (Tabanelli) o interdizione (Dessena). Da valutare anche l'ipotesi di un altro play (Valdifiori più di un Rigoni non ancora recuperato totalmente) con Busellato riportato al ruolo di interno, con la sciabola sfoderata ma con licenza di inserimento (come visto ad Empoli, sa anche proporsi bene). Sugli esterni potrebbe ritrovare una maglia Balzano al posto di Bellanova, specie se si dovesse optare per un centrocampo meno da battaglia e con più qualità: la presenza del senatore al posto di un giocatore dalle più marcate caratteristiche offensive, infatti, dovrebbe garantire più equilibrio. Perchè è vero che si deve segnare, ma sarà fondamentale non incassare gol perchè molto di rado questo Pescara, a prescindere dalla conduzione tecnica, ha dato segnali di saper reagire ad un ceffone ricevuto.

La sensazione, comunque, è che in avanti possa inizialmente essere confermato, soprattutto per le condizioni fisiche delle alternative, il tandem Odgaard-Galano con Ceter e il debuttante Giannetti pronti a subentrare per una staffetta "spaccapartita". Uno scampolo potrebbe essere riservato anche a Memushaj, che appare una mezz'ala importante in questo schieramento tattico in particolare: l'albanese, a lungo ai box, non ha ancora il ritmo giusto per un impiego prolungato