Prima squadra

Immobile racconta la Zemanlandia biancazzurra

Così l’attaccante della Lazio e della Nazionale a Sky: “Stagione straordinaria"

17.12.2020 00:52

A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - 

La stagione 2011-12 difficilmente verrà dimenticata dai tifosi biancazzurri. La cavalcata trionfale verso la Serie A grazie a Zdenek Zeman, battendo tutti i record e vincendo il campionato di Serie B con 83 punti,  frutto di 26 vittorie, 5 pareggi ed 11 sconfitte e 90 gol realizzati, resterà indelebile nella memoria collettiva. Artefici di quella promozione furono Marco Verratti, Lorenzo Insigne e Ciro Immobile, con quest’ultimo che ha vinto il titolo di capocannoniere.

Immobile ha rilasciato un’intervista a Sky nella quale ha ricordato la grande annata in riva all’Adriatico: “Con Mister Zeman fu una stagione perfetta, era una squadra giovane con qualche giocatore esperto e c’era un mix perfetto per fare bene. All’inizio la gente, i giornali e le televisioni ci davano per una squadra da metà classifica. Noi iniziammo a macinare vittorie e quando sei giovane vincere porta molto entusiasmo, la gente riempiva lo stadio con 16.000 tifosi all’Adriatico. Mi ricordo che la prima partita non dovevo giocare però il mister vide che stavo bene durante la settimana e decise di farmi giocare a Verona, feci gol e da lì partì tutto. Durate la festa promozione fu un caos totale perché la città era in festa e la gente veniva anche dalle città vicinea. Ricordo il giro della città con il bus scoperto e a quei tempi conobbi mia moglie e la vidi sotto il pullman, ma non avevo nemmeno il telefono per dirle dove stessimo andando. Quando noi tornammo da Genova, dopo aver battuto la Sampdoria, la gente ci aspettò allo stadio e a ripesarci mi viene la pelle d’oca.” Su Verratti e Insigne: “Loro due avevano qualcosa rispetto ad altri, anche chi non seguiva il calcio lo capiva ad occhio nudo. La nostra crescita è stata bella, dalla serie B alla vittoria del campionato, passando per la Serie A, fare bene con la Nazionale Under-21 e perdere la finale dell’Europeo per poi fare il passo verso la Nazionale Maggiore. Non è retorica ma quando ci rivediamo in Nazionale è come se fossero dei fratelli perché ormai ci conosciamo da 10 anni.”

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