Prima squadra

La sosta arriva nel momento giusto...

Il momento del Pescara

07.10.2025 08:08

La pausa di campionato arriva nel momento giusto. Il Pescara che si lecca le ferite dopo la sconfitta del Marassi, prima rimontato e poi letteralmente surclassato da una Sampdoria che non solo ha così centrato la sua prima vittoria stagionale ma che ha anche raggiunto i biancazzurri in classifica, non può che accogliere con favore la sosta, per più motivi. Intanto avrà modo di recuperare alcuni giocatori (Tsadjout e Caligara) e portare altri in condizione (Okwonkwo e Gravillon), facendo rifiatare coloro che finora hanno tirato la carretta, poi avrà modo di analizzare con calma le (tante) cose che non hanno funzionato a Genova e, più in generale, in questo primissimo scorcio di torneo. Nella prima settimana piena dell'anno, quella da 3 partite in rapidissima successione, il Pescara ha raccolto un solo punto, all'ultimo secondo e in casa contro il Sudtirol, e ha evidenziato notevoli passi indietro sul piano del gioco, della compattezza e della personalità rispetto alle partite con Venezia ed Empoli, che avevano forse illuso tutti di poter vivere un torneo meno difficile e problematico di quello che probabilmente sarà. Inutile girarci intorno: il Delfino dovrà soffrire fino alla fine per provare a conquistare la salvezza, perchè l'organico allestito solo a questo sembra poter aspirare, non ad altro. E sarà fondamentale il periodo che va dalla ripresa delle ostilità a Natale per restare agganciati al gruppone delle pericolanti per poi a gennaio provare a colmare le lacune strutturali con elementi di spessore. Siamo ancora all'inizio del campionato e a una matricola assente dalla cadetteria da 4 anni, oltretutto promossa con una squadra non costruita per vincere, probabilmente non si poteva chiedere di più, ma era lecito attendersi almeno delle conferme al trend in crescita delle prestazioni fatto registrare dal secondo tempo di Mantova al primo di Modena (inclusi). E invece, pur essendo andata in rete in ogni partita (aspetto sul quale in pochi avrebbero scommesso, mancando un bomber con il pedigree accertato e non avendo troppe bocche da fuoco alternative), la banda Vivarini ha troppo spesso perso la bussola, andando in apnea. In casa della Samp un primo tempo ordinato, nel quale si era subito meno del minimo sindacale, era stato chiuso addirittura in vantaggio, pur avendo creato pochissimo. Poi nella ripresa si è completamente spenta la luce. La traversa di Coda dopo 3' è stata il triste presagio di quel che sarebbe accaduto di lì a breve, con 3 reti incassate in 10 minuti a chiudere una partita poi rifinita dal sigillo finale a tempo scaduto, con l'errore di Desplanches, fino a quel momento il migliore dei suoi (e anche questo è un aspetto preoccupante, non essendo la prima volta che il portiere regala prodezze e si raccoglie poco), e l'espulsione di Brosco a rendere ancora più amaro un pomeriggio già nero. 

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