
Oddo: "Io resto fino alla fine se la società non mi caccia"
Oddo non si tocca e non si dimette. Rest al suo posto e proverà a portare a casa nell'ultima gara del 2016, quella di Palermo giovedì, la prima vittoria stagionale. Per dare ossigeno alla classifica, provare ad accorciare sull'Empoli e zittire la contestazione. Così il tecnico a fine gara: "Io resto fino alla fine se la società non mi caccia, se lo riterranno opportuno mi farò da parte. Resto fino alla morte, faccio il mio lvoro con passione e mi prendo le mie responsabilità". Prole inequivocabili. Il problema della squadra è psicologico: "C'è paura, sbagliamo su cose elementari e che prepariamo per una settimana, solo con la testa si spiega. Serve un episodio positivo in grado di far scattare la convinzione nella testa dei giocatori mentre invece subiamo sempre alla prima occasione. Diventa tutto più difficile così. Il rosso di Verre mi è sembrato esagerato, c'era il fallo di certo ma ne ho visti di più cattivi. I cambi? Ho sostituito Manaj perché in quel momento non potevamo fare altro che stare bassi e compatti, sfruttando gli esterni. Mi servivano quindi Zampano e Caprari per provare a fare male". La situazione è nerissima, può servire il mercato ad invertire la rotta? "In questo momento non è giusto parlare di mercato. Abbiamo ancora una partita contro una diretta concorrente, poi vedremo. Andiamo in ritiro domani (a Roma, ndr), ci dobbiamo trovare un aiuto da soli perché ora siamo soli, la gente ha scelto di non aiutarci più e possiamo solo stringerci noi. Senza nessuna polemica, rispetto le loro scelte e penso sia giusto contestare, meno sin dall'inizio della gara perché non lo capisco", chiude Oddo.
Commenti