Vitturini: "Il derby sarà duro. Il Pescara può vincere i playoff"
"Non avrei paura del Catanzaro, ma di altre"
«Il derby non me lo perdo. Via pc lo guarderò certamente. Un pronostico? Non sarà una partita facile per il Pescara, può venire fuori un pareggio». A parlare è l'abruzzese e doppio ex Davide Vitturini, dalla Bulgaria. Ora gioca nel Tsarsko Selo Sofia, nella massima serie, ma continua a seguire le vicende delle sue due vecchie squadre. «E' vero», conferma, «resto informato e credo che il Pescara ai playoff possa giocarsela con tutti. I biancazzurri sono una delle squadre favorite negli spareggi, insieme a Padova e a chi non sale tra Modena e Reggiana. Poi l'Entella. Il Catanzaro? Ha investito tanto e può dire la sua, ma se fossi nel Pescara non avrei paura dei calabresi. Il Teramo, invece, deve guardarsi le spalle ma può farcela a raggiungere i suoi obiettivi. Il mister non è un tecnico conservativo, punta sempre a proporre il suo calcio. Il derby, già sempre difficile per definizione, sarà una partita dura per entrambe». Cresciuto nel Pescara, forgiato da Oddo e Iervese nella cantera biancazzurra, Vitturini ha vissuto due diverse esperienze a Teramo. La prima nel 2015/16, arrivato in prestito in biancorosso dal Delfino grazie ad una delle numerose operazioni condotte in quel periodo dai presidenti Sebastiani e Campitelli, Davide frequentava l’anno della maturità al Liceo “D’Annunzio” con sacrifici moltiplicati, dovendo sostenere sedute pomeridiane al “Bonolis” e facendo le nottate per farsi trovare pronto l’indomani anche per gli impegni scolastici. Eppure di spazio, in quel Diavolo, non ce n’era per lui e nella finestra di riparazione optò saggiamente per il ritorno in biancazzurro, dal suo mentore Oddo. Dal paradosso di non trovare spazio in C, all’ottenerlo stabilmente in una squadra che volerà letteralmente in A, anche grazie alle prodezze dell’altro ex biancorosso Lapadula. L'anno successivo 3 presenze nella massima serie prima di richiudere la valigia che, dopo varie tappe (Carpi, Fano, Carrarese, FeralpiSalò), ha riaperto a Teramo la scorsa stagione. «A Pescara ho ricordi ed emozioni indelebili. La vittoria del campionato senza dubbio, poi le partite in serie A che però si sono interrotte per un infortunio. Purtroppo. Ma ricordo con estremo piacere anche i primi assaggi di calcio maggiore, nell'anno di Baroni. Le due esperienze in biancorosso, invece, non sono state fortunate», racconta. «Nella prima non ho mai giocato, pur essendo giovane ed in ottimo stato di forma. Nella seconda la situazione era particolare. Un anno senza pubblico, il contratto in scadenza e, in generale, una stagione difficile: non ci sono state le condizioni ideali per dare il meglio di me. Ora in Bulgaria sto trovando continuità in un campionato di buon livello, cosa che non mi aspettavo di trovare, con squadre di caratura europea come CSKA e Ludogerets. Può essere davvero una bella esperienza ed una vetrina importante per il mio rilancio». Era un po' il Golden Boy del vivaio biancazzurro e in Nazionale ha fatto tutta la trafila fino all'Under 20 con giocatori come Locatelli e Barella, poi si è un po' perso: perchè? «Mi assumo le mie responsabilità, ovviamente. Ho sbagliato le scelte delle destinazioni, probabilmente. Non è semplice non trovare continuità cambiando sempre squadra. Poi, alcuni infortuni, la regola sugli Under, la pandemia ed altre circostanze mi hanno penalizzato. La stagione del Covid è stata la peggiore, in tutti i sensi e anche in quello calcistico. A Salò stava andando bene, giocavo con continuità e con buone prestazioni. Poi la stagione è stata giustamente stoppata. Ora spero di recuperare il tempo perso». A 25 anni può farlo.
(Fonte: Il Messaggero - articolo Luciano Rapa)
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