Prima squadra

Lo sapevate che Icardi e Jorginho potevano essere davvero del Pescara?

Gennaio e giugno 2012: i due big del calcio a un passo dal biancazzurro

03.01.2022 00:12

Ora giocano rispettivamente nel Chelsea e nel PSG, dopo aver militato in altre big quali Napoli e Inter e aver indossato (cosa che fanno ancora, anche alzando trofei) le maglie di Italia e Argentina, ma in pochi sanno che nel 2012, il primo in estate il secondo addirittura a gennaio, potevano essere giocatori del Pescara. Per chi non lo avesse capito stiamo parlando di Jorginho e Mauro Icardi.

Ma andiamo con ordine. Icardi è stato davvero ad un passo dal diventare il vice Immobile nel Pescara dei record. Merito di Daniele Delli Carri, che di pallone ne capisce tanto da aver quasi “imposto” lui l'arrivo dello stesso Immobile in riva all'Adriatico 6 mesi prima, quando Zeman avrebbe preferito altri interpreti (in primis Sau, per il quale lo stesso boemo di arrese dopo la valutazione data di 2 milioni, ma anche Ricky maniero che nella mente del boemo era il titolare designato, come dimostrò per tutta l'estate sino alla ormai celebre gara di Verona per la prima di B). «Su un attaccante che aveva fatto un solo gol, in quel momento, non puntava nessuno» racconta Delli Carri al sito di Sky. «Io spingevo perché secondo me era il giocatore adatto a noi come società. Poi è diventato il giocatore adatto a Zeman, nonostante non avesse “la lampadina accesa” nei suoi confronti, forse perché lo conosceva poco». Il boemo capirà ben presto quanto quell'affare fu azzeccato. La carriera di Immobile è l’esempio di quanto le relazioni umane possano fare la differenza per un calciatore. E quando a gennaio il Pescara si trova davanti una grande occasione di mercato, fu il boemo a chiudere la porta. La Sampdoria vorrebbe cedere per questioni comportamentali il centravanti della sua primavera, tale Mauro Icardi. Assai promettente. finalizzatore spietato. al Delfino potrebbe far comodo un vice Immobile, Maniero appare distinato ad altri lidi per fare il titolare. Delli Carri ha già parlato col suo procuratore, basta solo piazzare Maniero al Barletta. Prima, però, chiede un parere a Zeman: «A me andrebbe anche bene» pare abbia detto Zeman, per bocca di Delli Carri «ma tra Immobile e Maniero c’è forte amicizia, empatia, ho paura che si possa rompere un equilibrio». Fu così che Icardi non arrivò mai a pescara, diventando poi bestia nera dei biancazzurri (segnò a ripetizione contro il Delfino, sia in maglia Samp sia in maglia Inter).

E poi c'è Jorginho. 6 mesi dopo l'affare Icardi non concretizzato, il Pescara è in A da neopromosso, Stroppa è in panchina al posto di Zeman tornato alla Roma, e il Delfino è orfano dei 3 gioielli Verratti-Immobile-Insigne. Noi di PS24 ricordiamo bene quella sessione, tra affari sfumati (ricordate Elyounoussi???), viaggi in mezzo mondo (come in Colombia per Quintero) per consegnare a Stroppa quella che poi sarebbe stata una Babele vera e propria. Tra le priorità c'era la sostituzione di Verratti, passato a suon di milioni al Psg. Inizialmente si pensava che Quintero potesse essere trasformato in play, grosso errore di valutazione. Delli Carri, invece, lavorò a lungo per prendere 2 giocatori del Verona, uno in porta (Rafael) e uno in mezzo al campo: proprio quel Jorginho che la scorsa estate è stato, proprio con Verratti (oltre che Immobile ed Insigne), uno dei trascinatori dell'Italia ai Campionati Europei vinti dagli Azzurri. Delli Carri provò in ogni modo a strappare agli scaligeri entrambi i giocatori. Erano le prime scelte, sia in porta (a Pescara poi arrivarono Pelizzoli e Perin) sia nel cuore del centrocampo. Ci aveva visto lungo il d.s. dell'epoca sul play: Jorginho era promettente, ma in pochi ne avrebbero pronosticato all'epoca la grande carriera che ha fatto, merito in primis di un altro ex biancazzurro, quel Sarri che lo ha plasmato e lanciato anni dopo col Napoli e poi con gli inglesi dove ancora milita. Jorginho esordì in B proprio contro il Pescara nella prima gara della trionfale stagione della Zemanlandia biancazzurra, quel 2-1 che fu il primo passo di una marcia trionfale del Pescara. Era stato già notato in C con la maglia del Verona, e Delli Carri si era segnato quel nome che poi avrebbe seguito con interesse. Alla fine, quando si trattò di sostituire Verratti, scelse lui. Ma non riuscì a farne l'erede del Gufetto di Manoppello. Arrivò invece Colucci dal Cesena…..

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