Uno scontro diretto ad alta tensione, dove non perdere è fondamentale e vincere varrebbe doppio
Al Picco i punti valgono oro, oggi....
Sulla riva del Golfo dei Poeti, il Delfino vuole vergare con inchiostro biancazzurro l'ultima pagina del romanzo di un 2025 comunque da ricordare. Oggi, per il lunch match di B, il Pescara di Giorgio Gorgone fa visita allo Spezia di Roberto Donadoni e in palio ci sono punti che, al di là delle frasi fatte, valgono davvero doppio. Di fronte ci sono l'ultima della classe, che in trasferta ha raccolto solo 3 punti (2 con il nuovo allenatore) facendo meglio in questa voce statistica solo dell'Entella (2) ed esattamente come la Samp, e la penultima, che in casa è la squadra che ha raccolto di meno in tutto il torneo (appena 6 punti, frutto di 1 vittoria e 3 pareggi) e che in caso di nuova sconfitta verrebbe sorpassata. I biancazzurri dovranno dimostrare di aver smaltito in fretta pandoro, torrone e panettone, ma in realtà mister Gorgone non ha mai allentato la pressione sulla squadra dal post vittoria sulla Reggiana di sabato, concedendo solo domenica di riposo e facendo lavorare la truppa tutti gli altri giorni, Natale incluso. Ieri la partenza in treno per la Liguria, dopo la rifinitura a porte chiuse e senza la consueta conferenza stampa della vigilia. Il club ha diramato solo l'elenco ufficiale dei precettati per l'impegno e dalla visione della lista emergono due notizie, di tenore diametralmente opposto: c'è regolarmente Giacomo Olzer, ma manca Lorenzo Meazzi. Il primo aveva fatto preoccupare tutti a inizio settimana per un fastidio allo stesso ginocchio che lo aveva costretto ad alzare bandiera bianca al Marassi di Genova dopo 3 minuti (5 ottobre) per poi saltare le successive 6 partite, ma gli esami strumentali hanno dato esito negativo, scongiurando dunque il peggio, e così il match-winner dell'ultimo turno è partito regolarmente per La Spezia. Solo in extremis, però, lo staff tecnico deciderà se rischiarlo dal 1' oppure se utilizzarlo eventualmente a gara in corsa, sempre che l'evoluzione della partita richieda il suo utilizzo. Meazzi è invece influenzato e nella sua Liguria salta un personalissimo derby al quale teneva particolarmente. Senza di lui Gorgone perde una preziosissima arma tattica, un grimaldello assai duttile che ha già dato ampia dimostrazione di poter spaccare la partita da subentrante e in diversi ruoli. Rispetto alla gara dell'Adriatico contro la Reggiana tornerà tra i titolari Matteo Dagasso, che ha completamente smaltito i fastidi muscolari che contro i granata lo avevano costretto a giocare solo lo scampolo finale di partita, e probabilmente sarà l'unica novità di formazione perchè difficilmente Gogone cambierà altro dato il contenuto della prestazione offerta dall'undici scelto contro la banda Dionigi. Dunque Dagasso per Olzer è la probabile opzione, con la conferma di Squizzato in cabina di regia e quella di Valzania come mezzala come corollari. Sono da ritenersi infatti del tutto residuali le possibilità di utilizzo di Caligara come interno con Valzania centromediano metodista (e Squizzato fuori), cioè lo stesso assetto scelto contro la battistrada Frosinone 2 settimane fa quando Olzer era squalificato. Sugli esterni spazio a Letizia e Corazza (3 gol e 2 assist finora, stesso coinvolgimento nei gol di squadra avuto l'anno scorso a issarlo nella top 3 dei difensori dell'ultimo biennio in B, dietro solo Bonini e Dorval) secondo Opta), che avranno il compito di proteggere il trio di difensori Gravillon-Brosco-Capellini ma anche di rifornire le punte Di Nardo e Tonin. Al Picco, dove sono attesi più di 400 tifosi del Pescara, c'è dunque uno scontro diretto inaspettato per chiudere al meglio il 2025. In pochi, infatti, il giorno della stesura del calendario avrebbero pensato a Spezia-Pescara come a una partita già cruciale per inseguire la salvezza. Ma se la permanenza in categoria è sempre stato l'obiettivo del Pescara, l'orizzonte realistico per una neopromossa tornata in B dopo 4 anni e senza possibilità di fare un mercato sontuoso, per le Aquile liguri volare tanto basso, per non dire quasi rasoterra, era una sorta di incubo che la scorsa estate nessuno avrebbe avuto il coraggio di pronosticare. Lo Spezia, infatti, veniva da una stagione da record, sotto la guida del pescarese Luca D'Angelo, e l'idea di tutti, a partire dalla società, era quella di vivere un campionato di vertice per provare a migliorarsi. E c'era un solo modo per farlo, dato che si era persa la finale playoff con la Cremonese: essere promossi in serie A. D'accordo, manca tutto il girone di ritorno da giocare e la storia del calcio è piena di imprese incredibili, ma ad oggi nulla lascia presagire una prepotente rimonta spezzina che possa portare la squadra almeno ad agganciare l'ultimo treno utile per gli spareggi promozione. Sulle rive del Golfo dei Poeti c'è molta preoccupazione, perchè un girone d'andata da brividi ha portato la squadra, nel frattempo passata da D'Angelo a Roberto Donadoni, ex ct della Nazionale che era fermo da 5 anni, a ritrovarsi all'ultima partita dell'anno solare, la penultima del girone d'andata, con l'imperativo categorico di vincere contro la matricola Pescara, non per cullare i sogni promozioni ma per allontanare una pericolante che invece, in caso di successo, lascerebbe proprio ai bianconeri l'ultimo posto in classifica. In altri termini: si passerebbe in soli 6 mesi dal sogno di calcare i campi della serie A all'incubo di poter davvero retrocedere in Lega Pro. Oggi, però, la partita con il Delfino ha comunque il sapore della finale, per entrambe le contendenti. Ha di certo più da perdere la squadra di casa, che tuttavia negli scontri diretti si è sempre fatta valere, basta chiedere referenze alle cugine Entella e Sampdoria battute nei due derby liguri disputati in successione. Lo Spezia, tuttavia, si accosta alla sfida con il Pescara con il fiato corto, tanti problemi e qualche assenza pesante (lo squalificato Salvatore Esposito allunga la lista degli indisponibili). Il cambio di guida tecnica non ha prodotto beneficio, ma mister Donadoni non ha la minima intenzione di gettare la spugna e già dal post Frosinone ha provato a suonare la carica in vista della gara di oggi, da non fallire per nessun motivo. “Abbiamo un’ultima partita prima della sosta e non possiamo assolutamente permetterci di sbagliare”, sono state le sue parole. Lucidità e cattiveria in entrambe le fasi di gioco: su questo ha lavorato il tecnico in settimana, perchè la gara dello Stirpe – a suo dire - ha confermato lacune evidenti nell'interpretazione della gara da parte dei suoi ragazzi. I due ex della sfida di marca ligure, Gianluca Lapadula e Daniele Verde, non partiranno titolari, ma Lapagol in particolare ha concrete possibilità di entrare in campo a gara in corso per provare a lasciare il segno con il proverbiale gol dell'ex che potrebbe essere anche quello di addio. Il mercato è infatti già alle porte e lo Spezia darà vita a una vera e propria rivoluzione. Lo stesso Lapadula è in bilico e si sta già guardando intorno. Difficile, ma non impossibile, che possa riaprirsi per lui la strada che conduce a Pescara, più concrete al momento un paio di offerte estere che sarebbero ben più remunerative. Luciano Rapa

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