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Gli abruzzesi del calcio ricordano Astori

Un giorno triste per il calcio

05.03.2018 08:18

"Oggi piangiamo assieme Davide Astori, ci fermiamo in segno di rispetto e affetto. Quando torneremo ad allenarci e a giocare a calcio lo faremo anche per lui, per tenere vivo il suo ricordo e per dare ancora maggiore valore a questo sport che deve saper unire, dare forza, ispirare le persone. Un grazie ai tifosi per essere con noi, ai media che racconteranno con pudore e rispetto questa triste notizia": le parole di Gianpaolo Pozzo, patron dell'Udinese, esprimono al meglio il cordoglio del mondo del calcio per la tragica e prematura scomparsa del capitano della Fiorentina.

Le opportune parole espresse ufficialmente dal Frosinone, invece ci ricordano che il povero Davide troverà altri campioni ad attenderlo in Paradiso: "Un giorno triste per il calcio. L’immaginario che fa pensare a giovani, campioni e sani viene letteralmente minato in queste circostanze pazzesche. E lo choc è ancora più forte perché si tratta di loro, di personaggi pubblici, dei nostri idoli. Da Renato Curi a David Astori, passando da Giuliano Taccola a Piermario Morosini, dal camerunense Foe al giapponese Naoki Matsuda, da Dani Jarque dell’Espanol al pallavolista Bovolenta fino a tanti altri drammi più o meno sconosciuti. Una mano subdola ha aggiunto la scorsa notte un nome alla già tristissima lista nera che solca i campi di calcio, che segna a lutto lo Sport. Ciao Davide, Lassù troverai tanti bravi col pallone come te…"

Tanta commozione da parte di tutti, anche da parte degli abruzzesi del calcio. A tal proposito vi riportiamo l'articolo di oggi su Il Messaggero ed. Abruzzo in ricordo del giocatore, dove sono riportati alcuni dei messaggi di protagonisti del calcio legati alla nostra Regione. "Una domenica di sgomento e cordoglio. L’Italia ieri pensava di dover dedicare i suoi pensieri esclusivamente alle elezioni politiche, ma si è risvegliata con la tragedia di Davide Astori, capitano della Fiorentina venuto improvvisamente a mancare nella notte nella sua camera dell’hotel “Là di Moret” a Udine, dove la sua squadra avrebbe dovuto affrontare i bianconeri del pescarese Massimo Oddo. Il calcio italiano si è fermato per omaggiare la sua memoria, in un moto di commozione collettiva che ha coinvolto tifosi e protagonisti del mondo dorato del pallone nostrano. La Fiorentina ha subito fatto appello alla sensibilità di tutti per rispettare la sofferenza della famiglia Astori ed il mondo del calcio si è chiuso nel suo grande dolore. Nessuna dichiarazione pubblica, ma i social sono stati invasi da struggenti messaggi di cordoglio. Tra i primi ad esprimere profonda commozione proprio Massimo Oddo. «In momenti come questo tutto perde d’importanza. Sono sconvolto da questa immane tragedia che ha colpito Davide e stringo in un forte abbraccio la famiglia Astori, Francesca e la piccola Vittoria», il suo post. Per un giorno non sono esistite bandiere o maglie diverse, Davide Astori è diventato “Il Capitano” di tutti. Lo hanno chiamato così il biancazzurro Jaime Baez, che lo ha avuto come compagno di squadra a Firenze, anche se per poco tempo, e Francesco Zampano, che ieri avrebbe dovuto incrociarlo alla Dacia Arena. «A volte è meglio restare in silenzio davanti a questi momenti di grande tristezza», lo scritto pubblicato dall’ex terzino del Pescara, insieme ad un cuore. Era amato da tutti il povero Davide e tutti ora lo ricordano non solo come campione ma soprattutto come ragazzo perbene. Ad esempio Ciro Immobile, con il quale ha condiviso alcune esperienze in Nazionale, o Max Allegri, che definisce «un privilegio» l’averlo allenato a Cagliari, oppure Hugo Campagnaro, avversario di mille battaglie. «Sono basito, il calcio non ti dimenticherà», lo scritto dell’argentino. Eusebio Di Francesco ha affidato a Twitter il suo dolore: «Non c’è modo di accettare una scomparsa così sconvolgente. Davide per me è sempre stato un esempio di grande professionalità e serietà. Un ragazzo straordinario. Mi unisco al dolore di tutti i suoi cari». Il marsicano Daniel Ciofani, punto di forza del Frosinone, ha duellato con lui in più di una circostanza: «Sono distrutto perché se ne va una vita umana. E se ne va un calciatore, un ragazzo come tanti di noi. E’ un dramma. Personalmente voglio ricordare Davide Astori esattamente nel modo in cui l’ho conosciuto: un ragazzo posato, umile negli atteggiamenti sul campo di gioco, dove si nota la stoffa dell’uomo, prima ancora che quella del calciatore. Corretto e leale, non aveva bisogno di ‘escamotage’ per giocare la sua partita. Il mio pensiero, il nostro pensiero va alla sua famiglia». Chi invece con lui ha condiviso una grande stagione è il pescarese Gianluca Temelin, ora allenatore inserito nei quadri tecnici del Francavilla. Sono stati insieme nella Cremonese 2007-08, Davide era un giovane di belle speranze mentre Gianluca era un attaccante già navigato. Insieme hanno sfiorato la promozione in B, sfuggita solo nella finale playoff contro il Cittadella. «Abbiamo gioito, esultato e giocato insieme. Un anno fantastico con te», il ricordo di Temelin che chiuse quella stagione con 19 gol. «E’ quasi impossibile per me credere che tu non ci sia più. Una vera e propria tragedia. Ciao Davide, grazie di tutto».

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