
Gasp e Vivarini i segreti di Andrea Oliveri, il terzino-goleador
Il protagonitsa del primo acuto dell'anno
Due gol in 3 minuti per la prima doppietta personale in carriera e il ritorno alla vittoria in B della sua squadra dopo 4 anni e mezzo: c'è indiscutibilmente la firma di Andrea Oliveri, il bomber a sorpresa, nel Pescara che torna a sorridere e che dopo 4 turni ha 4 punti in classifica, più di due protagoniste annunciate del torneo come Spezia e Bari e di altre squadre molto celebrate come la Samp. Due gol diversi ma entrambi splendidi i suoi. Il primo: palla al limite, tiro di prima intenzione, bacio alla traversa, palla in fondo al sacco e la corsa verso i tifosi della nord, l’abbraccio con Ciuffo e un sorriso da spot del dentifricio. Il secondo: ripartenza letale della truppa scavetto con la palla che supera lentamente la linea di porta e chiude definitivamente la partita ben prima dei sigilli di Meazzi e Merola a rendere più dolce e rotorno il pomeriggio pescarese. L’ultima gioia del terzino di proprietà Atalanta, in prestito secco in riva all'Adriatico, risaliva a maggio 2024, in occasione della gara tra Catanzaro e Sampdoria, prima volta tra i professionisti. In panchina, ovviamente, sempre lo stesso uomo che oggi lo ha rivoluto alle sue dipendenze e che per lui stravede: Vincenzo Vivarini. Il suo allenatore attuale, insieme a Gasprini che lo ha trasformato da mezzala a incursore di fascia, è l'uomo più importante nella sua carriera.
“Mi ricorda mio nonno, con i giocatori è sempre molto affettuoso. È una persona corretta, un vero e proprio punto di riferimento. Il nostro è un legame fatto di stima e fiducia reciproca, che va oltre il campo”, aveva detto Oliveri, appena qualche settimana fa, dalle colonne del “Messaggero“. La doppietta arrivata contro l’Empoli è anche un ritorno alle origini, ai momenti in cui Andrea faceva ancora il jolly offensivo prima di scalare a centrocampo e poi sulla fascia con compiti da esterno basso o quinto di difesa. Erano i tempi di Palermo, poi il passaggio all’Atalanta e l’incontro con Gasperini, che decide di spostarlo sulla fascia. E adesso con Vivarini e il Delfino sogna di diventare quel terzino-goleador di cui anche il calcio italiano di livello più alto ha tanto bisogno…
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