Primo problema da risolvere: i contratti pesanti
Fardello da 4 milioni
Ci vorranno probabilmente un paio di settimane per occupare le caselle di d.s. e allenatore, primo vero snodo cruciale della programmazione per la prossima stagione in C (probabilmente sarà il Girone C quello del Delfino, il più duro, anche se ci sono possibilità di essere inseriti nel raggruppamento B). Ma al netto di queste due figure fondamentali, c'è un aspetto con cui il Pescara dovrà immediatamente fare i conti: l'organico che dovrà essere rifondato, con un occhio al bilancio.
Le esigenze legate al bilancio impongono necessità di liberarsi dei giocatori che hanno contratti onerosi per la serie C. I biancazzurri hanno relativamente pochi giocatori sotto contratto, una decina, ma quasi tutti con ingaggi insostenibili per la terza serie. Gli effetti economici negativi provocati dalla pandemia e i minori introiti derivanti dalla retrocessione impongono di abbassare il monte ingaggi. Ed è per questo motivo in primis che i senatori lasceranno Pescara. Alcuni potrebbero portare plusvalenze (Fiorillo e Galano ad esempio), altri potrebbero rescindere in modo consensuale ed altri ancora essere accompagnati all'uscio con un incentivo all'esodo che farebbe risparmiare al club qualche soldo.
Vincenzo Fiorillo, il capitano e portiere con più presenze (224) nella storia del club, è legato al Pescara fino al 2024 ma ha mercato in B e nonostante il fortissimo legame con città e tifosi non avrà problemi a trovare una sistemazione. Più complicata la situazione di Gennaro Scognamiglio (2022), Frederik Sorensen (2022), Mirko Drudi (2022), Mirko Valdifiori (2022) e Ledian Memushaj (2023), avanti con gli anni e con meno mercato. Drudi può tornare a Cesene e Sorensen emigrare all'estero, per Memushaj, Valdifiori e scognamiglio si proverà a trattare. E non è detto che si trovi accordo. Ancora diversa la situazione di Massimiliano Busellato (2022) e Cristian Galano (2022), arrivati entrambi a 0 e con un solo anno ancora di contratto. Ambedue hanno ancora mercato in B, ma non si ricaverà quanto poteva essere ottenuto un anno fa. Saluteranno ambedue, anche se Busellato è tra coloro che sono stati tra i migliori nella sciagurata stagione e potrebbe anche essere un perno della rinascita (magari con un rinnovo biennale con ingaggio spalmato). Per i terzini Mardochee Nzita (2024) e Edoardo Masciangelo (2024) la situazione è complicata: farebbero comodo, ma sono doppioni. E, soprattutto, sono iscritti a bilancio a cifre importanti e non si può generare una minusvalenza. Ecco perchè almeno uno resterà e l'altro verrà ceduto, ma solo in prestito e in B per non perdere il capitale. Difficile infatti trovare in questo periodo di magra generale acquirenti in grado di sborsare somma utile.
Tra coloro rientrano dai prestiti ci sono Edgar Elizalde (2023), Alessandro Celli (2022), Luca Crecco (2023), Milos Bocic (2024), Cristian Bunino (2022), Gennaro Borrelli (2024) e Andrea Di Grazia (2023): in pochi resteranno. Bunino potrebbe restare a Monopoli, come anticipato, e Crecco restare in B (Ascoli?), ad esempio. Circa Amadou Diambo, in prestito con diritto di riscatto al Benevento (contratto col Pescara fino 2024), la situazione più probabile è il riscatto da parte dei sanniti. Circa i Primavera, in 3 hanno il contratto da professionisti: si tratta del 20enne portiere Nicolò Radaelli (2022) e delle punte Nicolas Belloni (2023) e Vladislav Blanuta (2025). Resteranno. Da valutare la situazione del gioiellino Mercado, che piace alle big italiane ed estere (Inter, Juve e Bayern) e che difficilmente resterà. C'è poi Chiarella, altro elemento su cui il club punta
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