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FULL METAL ZEMAN - "APOLOGIA DEL PESSIMISMO"

Una delle rubriche firmate PS24 & GZ

01.11.2023 09:44

Riecco l'appuntamento settimanale con una delle rubriche firmate insieme agli amici del Gruppo Zeman. Questo è Full Metal Zeman, la rubrica firmata da Gioacchino Piedimonte, che è uno degli editorialisti di punta del GZ e che da anni ci onora del suo punto di vista assai peculiare. Buona lettura!

APOLOGIA DEL PESSIMISMO

Quale modo migliore e allo stesso tempo peggiore per chiudere una settimana praticamente nefasta se non quello di farsi prendere e riprendere più di una volta dalla Recanatese in maniera tale da centrare la seconda sconfitta consecutiva in pochi giorni davanti al proprio pubblico? Nessuno se la squadra in questione è legata alla città che ha dato i natali a Giacomo Leopardi, una delle figure più importanti della letteratura mondiale nonché padre del pessimismo. Personale, storico e cosmico.
Se i quattro gol di Lucca avevano un po’ illuso circa un possibile risveglio tornando ad alimentare i sensazionalismi, le due cadute pesanti nel giro di pochi giorni all’Adriatico hanno impiegato ben poco a far piombare in maniera decisa l’ambiente in uno stato di sfiducia e di negatività, completando alla perfezione il passaggio da un estremo ad un altro senza che venisse data alcuna chance al tanto famoso quanto complesso ricorso all’equilibrio nei giudizi. 
La verità è che questi ragazzi non erano fenomeni invincibili prima e non sono brocchi adesso, ma è chiaro che se nel lungo termine prima o poi i diversi nodi vengono al pettine, la mancanza di tigna, di un po’ di determinazione e anche ovviamente di esperienza in un gruppo molto giovane sarebbe stata destinata ad evidenziarsi negli appuntamenti specifici. Senza andare ancora una volta a scomodare il discorso attaccante, con il vuoto realizzativo lasciato da Facundo Lescano che non è stato colmato ed è arrivato di fatto a privare Zeman di un vero centravanti alla stessa maniera di come verrebbe impedito al sacerdote di celebrare regolarmente Messa.
La Torres è stata più squadra, tenendo meglio il campo e dimostrando maggior maturità nella gestione dei momenti della partita; la Recanatese ha saputo sfruttare soprattutto nella ripresa gli spazi colpevolmente lasciati da un centrocampo forse un po’ troppo passivo e sbilanciato, mettendo in luce più di qualche falla a livello sia strutturale che di attenzione. 
Un vecchio saggio diceva: “non prendere decisioni quando sei arrabbiato e non fare promesse quando sei felice”. La soluzione migliore al momento è reinterpretare questa massima sulla base dei proclami entusiastici quando tutto andava bene e della politica disfattista attuale dove tutto sembra essere perduto, ponendosi, con l’aiuto del buon senso, l’obiettivo realistico di rimanere agganciati alla carrozza di testa in classifica senza perdere troppo terreno e iniziando magari nel frattempo a ricercare più stabilità e chiarezza anche nelle scelte di formazione. Il periodo fitto e ingolfato che il Pescara è pronto a lasciarsi alle spalle ha rappresentato una sorta di tunnel senza apparente via di uscita, ma sebbene potesse prestarsi al ricambio più o meno frequente degli uomini per mettere tutti alla prova e tenere tutti sul pezzo, la sensazione è che possa essere giunto il momento di cristallizzare alcune decisioni ora che si inizierà a giocare regolarmente una partita a settimana, quantomeno per aumentare le probabilità di trovare qualche sicurezza in più dal punto di vista degli automatismi.
Ad oggi risulta molto facile macchiarsi del reato di apologia del pessimismo. L’assist indiretto leopardiano non ci guida però solo verso la presa di coscienza che tutto sia destinato a sfiorire e deteriorarsi, ma ci suggerisce anche e soprattutto che questo stesso pessimismo debba essere necessariamente contrastato dall’ottimismo generato dagli sforzi dell’individuo. Laddove con “individuo” si fa riferimento ai tifosi, agli addetti ai lavori, allo staff e al gruppo. 
Andare a Carrara ad affrontare la squadra con il miglior rendimento casalingo del torneo ha tutta l’aria di assomigliare ora come ora ad una missione suicida, anche perché l’identikit è quello di un altro scontro diretto che in caso di sconfitta consentirebbe agli uomini di Dal Canto di agguantare proprio i biancazzurri in classifica a quota 20 punti. La strada però è ancora troppo lunga per smettere di crederci.

Gioacchino Piedimonte

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