Prima squadra

Kanoute, il Pescara nel destino: "Contento di essere qui"

Arrivato dalla Juve in una maxi operazione, ha già le idee chiare.

06.09.2017 13:15

Ed ecco Elimane Franck Kanoute, l'ultimo arrivato a Pescara in un via vai di mercato che ha oprtato ad una vera rivoluzione dell'organico. E' sbarcato in riva all'Adriatico nell'ambito della maxi operazione messa in atto con la Juventus negli ultimi 2 giorni di trattative (qui approfondimento) ed è in Italia già da un po'. Ma non senza problemi. Con i bianconeri, infatti, ha dovuto aspettare tanti mesi prima di esordire a livello Primavera con Fabio Grosso in panchina. 

Il giovane senegalese era infatti arrivato a Vinovo all’inizio dell’anno solare 2016, impressionando favorevolmente il tecnico pescarese e lo staff della Vecchia Signora, che hanno deciso di prelevarlo dal Pietrasanta, società toscana per la quale era tesserato. Da lì, è iniziato un lungo percorso fatto di burocrazia e pratiche da sbrigare, di tante partite da spettatore forzato e di allenamenti con il resto del gruppo senza però poter scendere in campo nel weekend. Il debutto? Nemmeno a dirlo, contro il Pescara, squadra che - evidentemente - era nel suo destino.  Nell’ultima gara di campionato dell’anno solare scorso, con la Juventus avanti di tre reti in casa del Pescara, Grosso lo spediì in campo al posto di Clemenza a dieci minuti dal termine. Uno scampolo di partita per Kanoute, ma sicuramente molto significativo dopo una lunga trafila burocratica che lo ha tenuto lontano dai campi per tanto tempo. Chissà se all'epoca il giovane Franck avrebbe mai immaginato che da lì a pochi mesi avrebbe indossato la maglia biancazzurra...

"Sono una mezz'ala davanti alla difesa, ma gioco anche da difensore centrale. Con il tempo vedrete chi è Kanoute, non mi piace parlare tanto ma far vedere in campo. Zeman secondo me però mi farà giocare o mezz'ala o davanti alla difesa", si è presentato nella prima conferenza stampa da calciatore biancazzurro. "Pensavo di fare altri 6 mesi alla Juve in Primavera, dove ho giocato solo 3 mesi alla fine, e poi a gennaio andare dai grandi. Ma sono a Pescara e sono contento di essere qui. Non vedo l'ora di iniziare a giocare. Il mio sogno era diventare un giocatore, in Senegal dopo la scuola andavo sempre a giocare con i miei amici. Arrivai in Italia da mio zio a Milano per fare vacanza di tre mesi, dovevo tornare in Senegal e fare l'università. Sono diplomato in francese". Ha fatto provini con Livorno, Empoli, Carpi, Napoli e Torino, scelse la Juve. E a Pescara trova il connazionale Coulibaly, che ha una storia ben diversa dalla sua. "Conoscevo Mamadou da quando ero in Toscana e mi allenavo con i dilettanti del Pietrasanta guidati da Cristiano Zanetti, il primo giorno a fare il provino c'era anche lui ed un altro senegalese. Non lo presero. L'ho rivisto qui, ma gli dissi che non doveva mollare perchè è forte. Zeman? Non lo conoscevo, ma mi hanno detto che gli piace lavorare con i giovani e che bisogna fare quello che chiede lui. Per ora mi trovo bene. Grosso? Mi ha aiutato tantissimo, dentro e fuori dal campo. E' bravissimo. Mi voleva portare al Bari...".

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