Prima squadra

Lupo: "Pescara più vivo del Perugia. Conteranno le gambe"

Da Il Messaggero ed. Abruzzo

09.08.2020 09:10

Un mese fa ha affrontato il Pescara, solo una settimana fa invece ha battuto il Perugia, condannandolo ai play-out. Il pescarese Fabio Lupo, da poche ore ex ds del Venezia, gioca per noi in anteprima le due partite dello spareggio salvezza. Il dirigente già nei mesi scorsi aveva messo tutti in guardia sui rischi del finale di campionato estivo post quarantena. Proprio il Pescara è una delle squadre maggiormente penalizzate dalle ultime dieci giornate di B. Ha chiuso al quartultimo posto, ed è finito nei play-out, eppure alla ripresa dopo la quarantena aveva cinque punti di vantaggio sulla quintultima.

“Questo lockdown era un’incognita per tutti. La ripresa era soggetta ad una serie infinita di variabili e gli equilibri sarebbero stati sovvertiti. Una situazione che non ha giocato brutti scherzi solo al Pescara, ma ha creato grandi problemi a tanti, anche in serie A. I biancazzurri hanno pagato l’incognita della ripresa, poi è subentrato il problema psicologico: si è trovato a lottare per qualcosa per cui non era pronto a livello mentale”. Nella partita di Venezia dello scorso 13 luglio, finita 1 a 1, che Pescara ha visto? “Era la prima in trasferta con Sottil, che stava conoscendo l’organico e nel secondo tempo azzeccò la mossa cambiando modulo. Complessivamente ho visto una squadra viva mentalmente. Noi avevamo dominato dopo il vantaggio e in superiorità numerica. Però il Pescara è rientrato in partita con naturalezza e padronanza”. All’ultima giornata ha affrontato e schiantato il Perugia, che non scherza in quanto a flop: solo 18 punti nel girone di ritorno con un organico di prim’ordine.

“In rapporto all’organico, si è trovato in grande difficoltà. Trovarsi immischiato in una battaglia totalmente imprevista ha condizionato molto il rendimento. Rispetto al Pescara, la settimana scorsa ho visto una squadra non in grandissima condizione, un po’ svuotata. E in queste partite, contano soprattutto le gambe, più dell’esperienza. Se stai bene con le gambe, funziona bene anche la testa. L’espulsione di Angella a Venezia ne è l’esempio: ha commesso una leggerezza, sarà una perdita importante nella difesa del Perugia”.

Che partite saranno le due sfide play-out? “Una sola partita, di 180’: il primo tempo all’Adriatico lunedì, il secondo al Curi pochi giorni dopo. Nei primi 90’ sarà importante non dare vantaggi all’avversario in vista della seconda parte. Sarà una sfida equilibratissima tra due organici di pari valore. Tutti e due hanno in rosa giocatori in grado di risolvere la partita con una giocata. Avrà la meglio chi saprà sfruttare al massimo l’errore dell’avversario”. Da poche ore è ufficiale la sua separazione dal Venezia, pochi giorni dopo una brillante salvezza. Perché avete deciso di interrompere il rapporto? “Siamo partiti un anno fa con una squadra che era retrocessa in C, con un ambiente depresso e solo sei giocatori sotto contratto. Abbiamo ridato certezze, ricreato un patrimonio tecnico, fatto 50 punti, e come dico sempre 16 pali, che potevano cambiare la stagione. Abbiamo creato valore persino con l’allenatore: un anno fa tutti parlavano bene di Dionisi, ma gli unici che ci hanno scommesso su siamo stati io e Ortoli. Oggi Dionisi è sotto contratto ed è un valore del club, cercato da due big come Empoli e Brescia. C’è stata una divergenza di opinioni a livello operativo e di strategie di mercato. Ma io esco da questa esperienza con la coscienza a posto e grandi risultati ottenuti”. Il suo futuro? “Questi sono i giorni in cui si fanno solo chiacchiere, per ora nulla di concreto”.

FONTE: IL MESSAGGERO ED. ABRUZZO

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