Prima squadra

Pescara, 5 allenatori in 11 mesi. L'Ascoli ha fatto peggio

Ora tocca a Breda, che sfida il suo vecchio maestro Rossi

03.12.2020 00:15

Un anno solare aperto con l'addio di Zauri e che ora vede in panchina Roberto Breda, il quinto tecnico biancazzurro in 11 mesi. Ennesimo ribaltone consumato a Pescara in un annus horribilis come pochi, ma c'è anche chi ha fatto peggio, ovvero il prossimo avversario (l'Ascoli) che, a dispetto di una salvezza senza passare attraverso le Forche Caudine dei playout, la scorsa stagione ha centrato la permanenza in B. I bianconeri marchigiani hanno avvicendato ben 6 tecnici (Zanetti, Abascal, Stellone, Dionigi, Bertotto prima dell'ultimo ribaltone), quello nuovo è la vecchia conoscenza biancazzurra Delio Rossi che sfiderà il vecchio allievo Breda venerdì per il debutto sulla panca marchigiana. 

In casa Pescara il primo avvicendamento c'è stato lo scorso 20 gennaio, quando Luciano Zauri - il migliore finora - è stato costretto all'addio (formalmente fu lui a dimettersi con la squadra al 13° posto a due punti dai play off e 4 dai play out), complice soprattutto un rapporto con i senatori dello spogliatoio che non era più sereno. Zauri aveva raccolto 26 punti in 20 gare con una media di 1,3 punti a partita, grazie a 7 vittorie, 5 pareggi e 8 sconfitte con 30 gol fatti e 28 gol incassati. Il suo Pescara poggiava essenzialmente sulla verve del duo Galano-Machin, ma era una cooperativa del gol perchè molti interpreti avevano contribuito al buono score. Aveva cambiato più volte modulo, trovando comunque modo di incidere. 

Dopo di lui c'è stato Nicola Legrottaglie, che partì benissimo con 6 punti in 2 gare. Alla fine dei conti saranno decisivi per la salvezza che però - giova ricordarlo - è arrivata ai playout solo perchè il Trapani è stato penalizzato. I biancazzurri, infatti, sul campo sarebbero retrocessi direttamente senza i guai dei siciliani. Con Legrottaglie in panca si ha l'ultima vittoria in trasferta del Pescara (0-2 a Pordenone, gara anche dell'addio di Machin) ma poi nelle seguenti 6 partite raccoglie solo 3 punti e cinque sconfitte, con un cammino da matita rossa penalizzato da continua emergenza e tanti infortuni (questa è la vera costante: chi di dovere dovrebbe aprire una seria e profonda riflessione in tal senso...) fino al blocco per lo scoppio della pandemia da Coronavirus. Alla ripresa delle ostilità, subito la vittoria dell'illusione: quella del 20 giugno con la Juve Stabia. Sarà fondamentale anch'essa. Nelle successive 3 partite il Delfino va in apnea e con il ko in trasferta sul campo della Cremonese c'è il terzo ribaltone stagionale.

Il 7 luglio viene incaricato Andrea Sottil di portare i biancazzurri alla salvezza. Sottil conquista 6 punti nelle ultime 6 gare di campionato e, grazie ai già citati problemi del Trapani, è costretto alla lotteria dei play out con il Perugia targato Oddo, nel frattempo tornato sulla panchina umbra al posto di Cosmi (l'interregno di quest'ultimo ha visto anche il 2-2 di Pescara tra le due squadre che poi si ritroveranno al doppio spareggio salvezza).

Il resto è storia fresca. Il Pescara vince ai rigori i playout e si salva, ma la panchina biancazzurra cambia ancora padrone. Si siederà sulla stessa proprio Massimo Oddo, il tecnico perdente dei playout, che tornò a guidare la squadra della sua città dopo la promozione in A (l'ultima del Delfino) conquistata anni fa. Massimo Oddo in 9 partite conquista appena 4 punti, con 7 ko, 1 pari al debutto col Chievo e 1 vittoria (contro il Cittadella9 e quindi con una media di 0,44 a gara (e in Coppa Italia è stato eliminato dal Parma, dopo aver passato il turno solo ai rigori contro il Notaresco, squadra di D). Ha avuto molte attenuante (lo scarso periodo di preparazione tra una stagione e l'altra, un mercato insufficiente, i tanti infortuni) ma anche lui ci ha messo del suo in negativo. E parecchio. La sconfitta con il Pordenone di sabato scorso è lafine dell'avventura bis di Oddo. Adesso c'è Roberto Breda, il quinto allenatore che proverà in un mese a raddrizzare un 2020 da incubo

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