Prima squadra

I ricordi biancazzurri di Giuseppe Gatta

Dalla pagina Facebook del libro "Poveri ma Belli" di Lucio Biancatelli

06.12.2020 00:21

"Ricordo la chiamata del direttore sportivo, Alberti. Ero in vacanza e riuscì non so come a contattarmi dicendomi in pratica: "Giuseppe vieni in ritiro, non abbiamo portieri". Comincia così, nell'estate del 1986, l'avventura di Giuseppe Gatta, che ha da poco compiuto 53 anni. (Ma leggende narrano che si era accordato con il Penne e lo andarono a prelevare lì, nell'officina meccanica dove aveva iniziato a lavorare).

"In effetti in quella stagione partimmo io e Loris Marcello, poi a stagione iniziata arrivò Minguzzi - racconta Beppe in "Poveri ma belli" - . In ritiro avevamo le vacche che pascolavano in campo. Ma capitava che il campo non ce l'avessimo proprio, ad esempio ricordo che la domenica c'era il torneo amatori e ci toccava prendere le macchine e andare a Porto Sant'Elpidio. Ma quell'anno nella Primavera del Pescara c'era un ottimo livello, oltre a me c'erano Marchegiani, Vivarini, Di Cara, Patriarca, Melchiorre, Felice Mancini. Dopo le prime amichevoli e la prima partita ufficiale, mi pare contro la Fiorentina in Coppa Italia, cominciai a sentire la fiducia del mister. Si parlava sempre dell'arrivo di un portiere di esperienza ma intanto cominciai a sfoderare buone prestazioni. Ricordo la prima di campionato in casa con il Cesena, eravamo in piena emergenza con tanti ragazzini ma riuscimmo a conquistare un pari prezioso. Galeone era un allenatore strano, gli piaceva scherzare. Appena possibile metteva il pallone al centro dell'allenamento. Quella squadra cominciò a crescere tutt'uno con il pubblico. Non avevamo affatto la cognizione che stavamo facendo qualcosa di straordinario, ma ogni domenica vedevamo lo stadio Adriatico riempirsi un po' di più. E poi in trasferta...15 mila pescaresi ad Arezzo, 20mila a San Benedetto. Lì iniziammo a capire che stavamo facendo qualcosa di importante!" Gli aneddoti su Gatta in quel primo anno sono tantissimi, visto il suo carattere che sembrava impermeabile alle emozioni, noi qui ne ricordiamo solo uno. Intervistato dopo la seconda di campionato, Genoa-Pescara 2-1, alla domanda se si fosse emozionato a scendere in campo a Marassi, Beppe rispose: "No, non conoscevo nessuno!".

Oltre alle 35 presenze in quel campionato di B da esordiente a 18 anni, Gatta fu anche convocato nella nazionale azzurra Under 21. Una carriera che gli avrebbe presto spalancato le porte della Serie A.

Fonte: pagina Facebook del libro "Poveri ma Belli" di Lucio Biancatelli

 

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