
La doppia missione di capitan Riccardo Brosco
Una collettiva, l'altra personale
Riecco il capitano coraggioso. Che ha una missione da compiere. Dopo aver scontato un turno di squalifica nel return match con il Catania, Riccardo Brosco è pronto a tornare nel cuore della difesa biancazzurra e a ricostituire con Pippo Pellacani quella che per gli addetti ai lavori è la miglior coppia di centrali di tutta la Lega Pro. Edo Lancini contro gli etnei di Mimmo Toscano ha fatto il suo, anche egregiamente, ma adesso tocca di nuovo al senatore. Nella gara di domani pomeriggio alle 18:15 in casa della Vis Pesaro, infatti, le sue doti da leader saranno fondamentali per respingere gli assalti rossiniani. Ma non solo: Brosco, già 4 gol in stagione, è uno dei terminali principali del Pescara sugli sviluppi da palla inattiva, la vera specialità della casa, e le sue doti aeree in un match che si annuncia assai fisico potrebbero risultare determinanti nei duelli chiave. Indirizzare la serie contro la Vis già nel primo atto, come accaduto nel turno precedente, sarebbe molto importante anche per avvicinare il Pescara al sogno serie B e Brosco a un obiettivo personale di grandissimo prestigio. Già da tempo nel club dei centenari biancazzurri (finora 135 partite ufficiali, con 8 gol e 3 assist), il centrale di Roma, ad inizio carriera indicato come il nuovo Ubaldo Righetti (uno che anche in riva all'Adriatico ha scritto pagine indelebili di storia), con la conquista della cadetteria entrerebbe nella ristretta cerchia di giocatori che con il Pescara hanno ottenuto due promozioni. L'elenco annovera gente del calibro di Pagano, Camplone, Dicara, Caprari (tutti con doppio salto dalla B alla A), Sansovini, Gessa e Zanon (una promozione in B e una in A), ad esempio, e raggiungerli ed entrare nell'élite del calcio dannunziano è uno dei suoi obiettivi dichiarati sin dal suo ritorno 10 anni dopo la prima esperienza, quella della Zemanlandia 2011-12 che riconsegnò la serie A alla città dopo 20 anni di assenza. Poteva centrare il record di due campionati vinti in due soli tentativi, non c'è riuscito ma la cocente eliminazione ai rigori in semifinale con il Foggia 2 anni fa gli ha dato una carica in più per riprovarci. A lui come a Merola, Plizzari e Kraja, gli altri “superstiti” di quella squadra che aveva ancora Zeman in panchina. E se l'anno scorso tornare in B è sempre sembrato far rima con utopia, quest'anno con mister Baldini al timone le possibilità sembrano buone. E riportare il Delfino in B avrebbe il sapore della chiusura di un cerchio aperto tanti anni fa. Il suo contratto scade il 30 giugno 2026, quando il classe '91 avrà 35 anni e potrebbe anche decidere di smettere col calcio giocato. Lo aveva detto in tempi non sospetti: “Mi piacerebbe chiudere la carriera a Pescara”.
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