Prima squadra

Nevio Scala a PS24: “Il Pescara può centrare i playoff. Su Zeman, Galeone e il Parma vi dico che…”

Tra presente e passato: intervista esclusiva all'icona del Parma

09.03.2018 09:47

A CURA DI MATTEO SBORGIA - Ha passato gran parte della sua vita sui campi di calcio da giocatore prima, come allenatore e dirigente poi. Adesso Nevio Scala è passato dai campi del gioco più bello del mondo, a quelli di terra. L’ex tecnico del Perugia (che nel 96-97 subentrò a Giovanni Galeone), ora gestisce insieme ai fratelli l’azienda agricola di famiglia che porta il suo nome (dove attualmente sta producendo vino e tabacco) situata nelle campagne padovane. Ma la sua storia è indubbiamente legata al Parma di cui è stato allenatore e, in tempi diversi, Presidente. In occasione di Pescara -Parma, noi di Pescarasport24, abbiamo intervistato in ESCLUSIVA proprio l’ex massimo dirigente gialloblù.

Quali sono i suoi ricordi più belli che conserva delle partite tra Pescara e Parma che lei ha vissuto sulla panchina dei ducali? “Non ricordo una partita in particolare ma l’ambiente, il tifo e lo stadio: che spettacolo” Ha ancora modo di sentire Galeone? L’idea di calcio del "Profeta", a suo avviso ha delle analogie o delle differenze rispetto a quella zemaniana? “No, non l’ho più sentito da quado l’ho sostituto al Perugia. Lui ora credo che sia anche uscito da questo mondo. Il calcio non è un argomento che entusiasma in questo momento: ci sono un sacco di problemi e situazioni poco simpatiche. Giovanni, da persona intelligente qual è, riesce a stare nell’ombra. Penso che l’idea di calcio di Zeman, non si possa paragonare con quella di Galeone. Sono totalmente diverse. Il boemo è un allenatore che ha privilegiato moltissimo la fase offensiva, lasciando un po’ perdere la difensiva. Galeone è stato più saggio”

Qual è il suo pensiero sull’esonero di Zeman? Il Pescara può ambire ancora ai playoff? “Il suo esonero mi ha sorpreso. Forse c’era qualcosa all’interno dello spogliatoio che non funzionava più e poi è venuto a mancare anche qualche risultato. Credo che questa sia una logica fasulla nel mondo del calcio: quando i risultati non vengono, l’allenatore è l’elemento più facile da mandare via. Anche per Zeman è stato così. A mio avviso però questo non significa che il boemo non sia un allenatore di qualità. Io sono convinto che il tecnico di Praga possa allenare ancora da qualche altra parte. A settant’anni si ha ancora tanto da dare. Zeman, poi, con i suoi pregi ed i limiti che tutti abbiamo, ha sempre detto quello che pensa. Io l’ho sempre stimato per questo suo modo di affrontare le cose. Ha sempre pensato al suo lavoro e alle sue cose. Il mondo del calcio, dove c’è bisogno del compromesso, non è fatto per persone sincere e oneste come lui. Il Pescara può certamente ambire ai playoff, anche in ragione di una classifica estremamente corta in cui ti bastano tre punti e sei di nuovo lì”

Secondo lei, che è stato un allenatore di grande esperienza, come si fa a subentrare in uno spogliatoio dopo un esonero? Quali sono le corde che Epifani dovrà essere bravo a toccare?Sono tante le dinamiche che variano da uno spogliatoio all’altro e da un allenatore all’altro di cui tener conto: ci sono giocatori più legati a Zeman che magari guarderanno con un po' di iniziale diffidenza l’attuale allenatore, come può accadere anche il contrario ovviamente. Se il Pescara non ha ottenuto risultati negli ultimi tempi, vuol dire che nello spogliatoio non c’era più convinzione. Il nuovo tecnico dovrà essere bravo ad incidere soprattutto sull’aspetto psicologico. Credo che a livello tattico potrà essere attutato qualche accorgimento” Se allenasse ancora, quale giocatore biancazzurro le piacerebbe avere alle sue dipendenze? “Non faccio mai classifiche, non mi piacciono. Conta la squadra e non il singolo. Allenare il Pescara ad esempio è secondo me una cosa interessante. La città è bellissima, come lo stadio e il tifo del resto. E’ stato mai vicino alla panchina biancazzurra? "No”

Il Parma a suo parere che squadra è? La serie A è il vero obiettivo della società gialloblù? Io ho portato il Parma dai dilettanti alla serie B, poi me ne sono andato perché i dirigenti pensano di poter fare tutto da soli. Da quel giorno non l’ho più seguito, ho mandato gli auguri ai miei giocatori per la promozione. Ho guardato le partite in tv e posso dire che è un’ottima squadra. Ha avuto alti e bassi , ma adesso è in ripresa. La vittoria di Salerno ha dato indubbiamente morale e I playoff sono ampiamente alla portata dei gialloblù”

Che partita sarà Parma-Pescara? “A mio avviso sarà una partita estremamente equilibrata. Il Pescara giocherà punterà sugli stimoli: quando c’è un allenatore nuovo, tutti i giocatori vogliono dimostrare qualcosa in più. E’ chiaro che in pochi giorni il nuovo allenatore non può stravolgere le cose. Può incidere a livello psicologico cercando di dare degli impulsi importanti ai calciatori che gli stessi devono saper sfruttare. Il Parma, invece, caricato dalla vittoria con la Salernitana, vorrà continuare a fare risultati positivi. Io mi auguro sempre che la gente riesca a vedere una bella partita, che si diverta e quando le persone si divertono vuol dire che il calcio ha raggiunto il suo obiettivo”

 

 

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