Prima squadra

«Pescara, non vedo gente affamata. Squadra piatta, non è brillante»

Parole del pescarese Andrea Camplone a Il Centro

28.02.2018 07:38

Con il giro di boa abbondantemente dietro le spalle, il Pescara 2017-18 sembra non aver trovato ancora una sua precisa fisionomia nell'altalena di prestazioni e rendimento che ne sta caratterizzando la stagione.

Andrea Camplone, pescarese doc, ex calciatore biancazzurro, che spiega così il momento del Delfino allenato da Zeman, ha detto la sua al quotidiano Il Centro ieri in edicola. Una disamina interessante della quale vi riproponiamo gli stralci più interessanti. 

COSA NON VA - «Questo Pescara non corre. Non ho mai visto una squadra brillante. Dispiace dirlo, ma è così. Ho visto quasi tutte le partite e ho notato che in campo c’è un atteggiamento sbagliato. Gioco macchinoso e non vedo negli interpreti la mentalità zemaniana. Pochi inserimenti e poco coinvolgimento dei terzini. La squadra è buona, ma non è votata all’attacco. Pescara da play off? La squadra è buona e può tranquillamente accedere agli spareggi, ma deve cambiare atteggiamento. La cosa che mi dispiace è vedere il comportamento di alcuni giovani. Non hanno la fame di arrivare in alto». 
IL PROBLEMA DEL GOL - «Non fa gol perché non crea azioni. C’è poco gioco in verticale e pochi inserimenti senza palla, senza dimenticare che i terzini non vanno mai sul fondo. Brugman è l’unico che può fare la differenza. Chi mi ha sorpreso? Carraro è molto bravo, sono rimasto davvero impressionato, ma anche Capone ha qualità anche se può fare molto di più. Antonio Balzano e Alessandro Crescenzi sono stati con me. Il primo a Cesena e Crescenzi a Perugia. Sono due giocatori di categoria e non li di certo scopro io. Ho avuto anche Andrea Cocco, due anni fa, a Cesena. È un giocatore ideale per il 4-3-3 di Zeman. Centravanti che si sposa bene con l’idea di calcio del boemo. Se sta bene può essere molto utile anche per la sua fisicità».
LA B ED IL SUO PERSONALE FUTURO - «Per la promozione diretta vedo bene Empoli e Frosinone. Pensavo che il Palermo potesse fare qualcosa in più e, sinceramente, mi ha un po’ deluso. Ho partecipato quattro volte agli spareggi promozione e ho capito che li vince hi ha meno da perdere. Chi arriva ai play off da ottavo ha molte possibilità di arrivare fino in fondo. Il Pescara andrà ai play off? Sì, ma deve cambiare mentalità. Vedo una squadra spenta e la cosa non mi piace affatto . Io? Vedremo. Al momento non mi ha cercato nessuna società. Un mio futuro in biancazzurro è una cosa possibile? A me piacerebbe tanto, ma i tifosi non mi vogliono. Io ci verrei ad allenare il Pescara, anche se non sarebbe facile visto che sono nato e cresciuto in questa città».

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