Prima squadra

Brescia-Pescara 1-1, le pagelle dei biancazzurri

Monachello eroe di giornata, Fiorillo versione Superman

16.09.2018 07:57

A CURA DI DANIELE BERARDI

Un Delfino gagliardo ottiene il pari nella trasferta del Rigamonti, dopo aver fallito la ghiotta chance dagli undici metri ed esser passato in svantaggio grazie al gol di Morosini. Tante le note positive di una squadra finalmente con gli attributi. Cocco peggiore in campo, mentre Monachello entra e preserva l'imbattibilità dei biancazzurri.

Fiorillo 7: prestazione da leader vero. Si prende la scena con un intervento da applausi su un colpo di testa (a botta sicura) di Torregrossa. Strozza in gola l'urlo delle rondinelle e regala al Pescara la forza per andare a prendersi il meritato pareggio.

Ciofani 6: corre, grinta, sgomita e suda. Prestazione di sostanza e ardore per l'ex terzino ciociaro. Ingaggia un bel duello con Dall'Oglio che lo tiene basso e lo impensierisce per tutti i novanta minuti. Ne esce vincitore con le unghie e con i denti.

Perrotta 6: torna in campo dal primo minuto e ha bisogno di scrollarsi di dosso la patina di fuliggine e insicurezza. Tutto sommato non sfigura al cospetto del pericoloso tandem Donnarumma-Torregrossa.

Gravillon 5: mette in mostra tutta la sua esuberanza fisica in alcune occasioni, ma si lascia saltare con troppa facilità dallo scatenato Morosini in occasione del gol. Il Brescia passa in vantaggio e gran parte delle colpe ricadono sulle spalle dell'ex Inter.

Del Grosso 6,5: dal suo piede sgorgano traiettorie insidiosissime per la retroguardia lombarda. Ne beneficiano a turno Mancuso e Monachello. In fase difensiva barcolla ma non affonda, il piede caldo resta quello dei tempi d'oro.

Melegoni 5,5: Poco reattivo e ispirato, contrariamente a quanto fatto vedere contro il Livorno. Sua l'invenzione che permette a Brugman di strappare il penalty del potenziale 0-1, poi sprecato malamente da Cocco. Richiamato in panchina da Pillon dopo un'ora scarsa. Paga un avvio superficiale di seconda frazione. (dal 51' Kanoute 6: sostituisce il boccheggiante Melegoni e ridà linfa e vigore alla mediana abruzzese. Affianca Brugman e Memushaj con diligenza e cervello. Prestazione interessante. Ci sarà spazio anche per lui nel prosieguo della stagione).

Brugman 6: partita diligente del regista uruguaiano. Alterna giocate sontuose ad alcuni palloni persi malamente. Soffre l'intraprendenza del centrocampo avversario, ma riesce a procurarsi il penalty del possibile vantaggio biancazzurro. La stagione del Pescara passerà inevitabilmente dalle sue intuizioni.

Memushaj 6: solito spartano pugnace e mai domo. Le rondinelle pressano forte sul centrocampo abruzzese e la sua 'garra' risulta fondamentale in tante situazioni. Poco presente a ridosso dell'area di rigore avversaria.

Antonucci 5,5: si vede poco, anche se la voglia di mettersi in mostra non manca di certo. Qualche spunto interessante, ma piuttosto fumoso in linea generale. Da uno del suo talento ci si aspetta sempre la giocata decisiva. È ora di incidere sul tabellino dei marcatori.

Cocco 5: rigore a parte, sembra sempre avulso dal gioco biancazzurro. Spreca un paio di buone opportunità sparacchiando malamente sul fondo. Dopo un paio di stagioni falcidiate dagli infortuni, un passo falso è più che legittimo. Ma forse a questo Pescara avrebbe fatto maggiormente comodo un centravanti “di manovra”, piuttosto che una doppia coppia di arieti come lui e Monachello. (dal 58' Monachello 7: che piacevole sorpresa! Rileva uno spento Cocco e si prende la scena nella seconda frazione. La rete del pareggio è da bomber di razza, ma riesce a far respirare i suoi in diverse occasioni. Arriva come manna dal cielo nel momento di maggior difficoltà dei biancazzurri. “Ad maiora”)

Mancuso 6,5: altra prestazione ampiamente sopra la sufficienza per l'ex Samb. Solamente il palo e uno strepitoso Alfonso gli negano la gioia del gol. Tanto movimento e il solito sacrificio per i compagni. Può essere la stagione giusta per il salto di qualità.

Pillon 6: la seconda rimonta in trasferta, all'ultimo secondo, evidenzia il carattere di una squadra lontana parente di quella pavida ammirata nello scorso campionato. Resta il rimpianto per non aver concretizzato le occasioni al cospetto di un avversario non irresistibile, ma comunque temibile. Ma ci sarà tempo e modo per crescere e migliorare. Dopo tre partite il Delfino è ancora imbattuto e può guardare al futuro col sorriso. Il resto sono solo chiacchiere da bar. 

 

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