Prima squadra

L'analisi della rosa: la difesa

11.09.2017 00:03

Viaggio nella rosa del Pescara. Per altri 2 appuntamenti, analizzeremo reparto per reparto l'organico a disposizione di Zdenek Zeman. Dopo i portieri (ieri), oggi tocca ai difensori.

Buona lettura

I detrattori di Zeman hanno lo slogan già pronto: "La difesa è il tallone d'Achille delle squadre zemaniane". Al netto di frasi fatte e luoghi comuni, sarebbe meglio dire che "il Pescara 2017-18, che da tradizione zemaniana predilige un calcio offensivo volendo fare un gol più dell'avversario piuttosto che badare a subirne uno meno, ha problemi nella fase difensiva". Certo, la retroguardia è il primo "imputato", ma quando si parla di fase difensiva si intende un concetto più ampio (e che ha, ad esempio, nella scarsa protezione fornita dai centrocampisti un punto focale). Come nella situazione di palla inattiva difensiva, atavico probloema in casa Pescara a prescindere dalla guida tecnica: è un problema di squadra, non di reparto...

La rosa dei difensori a disposizione di Zeman non è ottimamente assortita. Manca un centrale rapido, quelli in organico non hanno il passo veloce che il tecnico boemo vorrebbe (non a caso aveva chiesto esplicitamente un difensore con tale caratteristica) ed hanno tutti la tendenza a restare bassi, allungando la squadra. La stagione, per moltiplici cause, è iniziata con un tandem centrale composto da Coda e Perrotta: il duo non ha affato incantato, mostrando lacune importanti. Sarà fondamentale recuperare il prima possibile Bovo e Campagnaro, elementi di categoria superiore in grado di fornire la giusta dose di cattiveria agonistica, di qualità, di senso della posizione e di esperienza. Ma che garanzie di tenuta fisica può garantire lo "stagionato" argentino, ad esempio? C'è poi Fornasier. Ha vissuto tutta l'estate con la valigia in mano, alla fine ha disfatto i bagagli ed è restao a Pescara. Sarà fondamentale recuperarlo a livello psicologico, dopo aver capito di non far parte del progetto, almeno di quello iniziale. Anche perchè ha caratteristiche uniche tra i difensori biancazzurri e quella rapidità, nel breve, richiesta da ZZ. C'è anche il baby Elizalde, in verità, ma è giovanissimo e deve ancora completare il suo "apprendistato" nel calcio italiano, molto diverso da quello sudamericano dal quale proviene (soprattutto a livello tattico). La sensazione è che a gennaio si tornerà sul mercato, anche se gli obiettivi prioritari, gli stessi di questa estate (Vanheudsen e Bastoni) saranno difficilmente raggiungibili.

Passando ai terzini, il poker di interpreti in dote al Pescara ha pochi eguali in categoria. Zampano, Cresenzi, Mazzotta e Balzano forniscono ampie garanzie. Di livello assoluto per la categoria. Zampano in B è un lusso (soprattutto se decide di calarsi al 100% nella cadetteria dopo aver accarezzato per 3 mesi l'idea di restare in A), Mazzotta è la rivelazione (era dato per sicuro partenze a giugno; ha conquistato zeman in ritiro con il duro lavoro risultando il migliore in assoluto del Delfino nel precampionato) mentre Balzano e Crescenzi sono due sicurezze. Il primo è un fedelissimo di Zeman e può dare una mano importante anche come uomo spogliatoio; il secondo ogni volta che viene chiamato in causa non tradisce. Entrambi, inoltre (e anche Zampano, volendo), possono giostrare con egual profitto su entrambe le corsie. La controindicazione? Sono tutti terzini di spinta, più abili nella fase d'attacco che non in quella di difesa... In definitiva: pachetto centrale da assemblare e rodare, esterni doc anche se poco "difensivi". 

 

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